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La dieta zona



Autore: Redazione Sanihelp.it
Data inserimento: 28-12-2015

Ognuno dei 5 pasti (colazione, spuntino del mattino, pranzo, spuntino del pomeriggio e cena) deve essere pensato ricordando la regola 40/30/30.


Come funziona  Come funziona
Come funziona

Come funziona

Come altre diete, anche la zona prova a superare la convinzione che l'unico modo per perdere peso sia quella di introdurre meno calorie di quante se ne consumino.
In particolare essa si basa sull'ipotesi che sia possibile creare, tramite l'alimentazione, una situazione favorevole al dimagrimento.

Secondo il dottor Sears questa condizione sarebbe costituita da un particolare rapporto tra l'insulina e il suo ormone antagonista, il glucagone.
Il nome di dieta zona deriverebbe proprio dal fatto che la condizione favorevole al dimagramento si realizzerebbe facendo rientrare il rapporto tra i due ormoni in un determinato intervallo o zona.

In sostanza, ciò che è fondamentale nella dieta zona è la risposta ormonale indotta dall'alimentazione, risposta che varia a seconda dell'alimento introdotto.
Bilanciando opportunamente a ogni pasto i costituenti alimentari si garantisce il raggiungimento della condizione favorevole al dimagramento.

Gli alimenti che più si prestano al raggiungimento della zona corretta per il dimagramento sono i cibi ricchi di proteine e i cibi ricchi di carboidrati non raffinati.
Contrariamente ad altre diete iperproteiche, la dieta zona non proibisce il consumo di carboidrati, nè ne limita drasticamente l'assunzione: semplicemente la regola.
Ciò che chiede, infatti, è di rinunciare alle grosse porzioni di pasta, pane e riso e di privilegiare l'assunzione di frutta e verdura.
Quella che ne deriva, può pertanto essere considerata una via di mezzo tra le diete ipoproteiche americane degli anni 70/80 (Atkins, Scarsdale…) e quella equilibrata mediterranea.



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