infiammazione

COLLEGAMENTI

(o flogosi), complesso dei processi locali con i quali l’organismo reagisce all’azione di molti agenti nocivi per i tessuti. L’infiammazione interessa tutti i componenti dei tessuti, gli elementi specifici, il connettivo di sostegno, i vasi, i nervi e si svolge in modo diverso a seconda dei tessuti e della natura dell’agente patogeno e delle condizioni generali dell’organismo: ne consegue un’estrema varietà dei processi infiammatori nei loro caratteri fisiopatologici e anatomici. Le fasi dell’infiammazione sono: l’irritazione, le modificazioni circolatorie ( iperemia attiva), l’ essudazione, i fenomeni regressivi ( atrofie, degenerazioni), i fenomeni degenerativi ( necrosi), i fenomeni proliferativi ( iperplasia e neoformazione di tessuto granulomatoso). Le manifestazioni cliniche dell’infiammazione sono: l’arrossamento della regione colpita, legato all’iperemia attiva; il gonfiore, determinato dalla formazione dell’essudato; il calore, dovuto all’aumentata vascolarizzazione; il dolore, provocato dalla compressione e dall’intensa stimolazione delle terminazioni sensitive da parte dell’agente patogeno e dei componenti dell’essudato; la limitazione funzionale dell’organo colpito per azione diretta del fattore patogeno; le modificazioni di volume dell’organo; i fatti degenerativi. Le cause dell’infiammazione sono numerosissime e comprendono tutti gli agenti in grado di recare danno ai tessuti degli organismi; esiste poi un rapporto fra l’agente patogeno e il tipo di infiammazione da esso indotta (per esempio i batteri piogeni determinano la suppurazione), però tale rapporto non è costante perché l’infiammazione può variare per effetto di circostanze riguardanti lo stato dell’organismo e le modalità di azione della causa nociva. Occorre infine tenere presente che possono agire non solo direttamente ma anche indirettamente fattori predisponenti locali e generali, quali diabete, uricemia ecc. Riguardo al decorso le infiammazioni si distinguono in: acute, quando presentano un periodo d’incremento e uno di decremento, separati da una fase d’acme o di stato; croniche, quelle di lunga durata con oscillazioni irregolari d’intensità o con periodo di acutizzazione.


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Tabella delle infiammazioni.
INFIAMMAZIONE
eritematosapredomina l’iperemia attiva; si verifica frequentemente nei tegumenti e negli epiteli di rivestimento
essudativa sierosacon grande produzione di essudato, specialmente nelle sierose: pleure, peritoneo, pericardio ecc.
catarralecon produzione di muco, accumulo di leucociti; si verifica soprattutto nelle mucose, nell’intestino, nelle vie respiratorie superiori
emorragica, fibrinosain seguito a rottura di vasi sanguigni con fuoriuscita di cellule per diapedesi e precipitazione di fibrina; interessa tessuti molto vascolarizzati, per esempio il polmone
purulentacon abbondante essudato ricco di leucociti polimorfonucleati (granulociti neutrofili), e a volte linfociti
necrotizzantepredomina il fenomeno della necrosi del tessuto
produttiva o iperplasticatipica delle forme croniche
Infiammazione. I principali tipi di infiammazione sono: eritematosa, essudativa sierosa, catarrale, emorragica, fibrinosa, purulenta, necrotizzante, produttiva.

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