acne

COLLEGAMENTI

Acne

La malattia è anche conosciuta come:
acne vulgaris


L’acne, anche detta giovanile per la fascia d’età prevalentemente colpita, è una malattia infiammatoria cronica e ricorrente che interessa i follicoli pilosebacei. Colpisce soprattutto il volto e la parte alta del tronco con formazione di lesioni non infiammatorie e infiammatorie.

Categoria: Malattie dermatologiche

Che cos’è – Acne

 

Una malattia infiammatoria

L’acne, anche detta giovanile per la fascia d’età prevalentemente colpita, è una malattia infiammatoria cronica e ricorrente che interessa i follicoli pilosebacei. Colpisce soprattutto il volto e la parte alta del tronco con formazione di lesioni non infiammatorie come i comedoni chiusi e aperti (anche denominati punti bianchi e punti neri) e infiammatorie come papule e pustole. Nei casi più gravi, possono comparire anche noduli e cisti.

È una malattia particolarmente frequente e rappresenta il 4-8% di tutte le dermatosi. Dati americani rilevano che l’85% degli adolescenti tra i 15 e i 18 anni ne è affetto con quadro clinico di variabile gravità. Pur in assenza di dati globali, si ritiene che in Italia sia colpito da acne moderata un 30-40% della popolazione tra i 15 e i 20 anni, mentre i casi di acne grave siano circa il 3%. La prevalenza dell’acne nella popolazione di 18 anni è del 35% per i maschi e del 40% per le femmine, mentre nella popolazione fra i 30 e i 40 anni le manifestazioni cliniche sono presenti nell’1% degli uomini e nel 5% delle donne.

L’acne presenta un picco fra i 13-14 e i 27-28 anni, ma si calcola che il 10-20% degli adulti tra i 28 e i 40 anni ne sia affetto. È una malattia che colpisce in ugual misura entrambi i sessi con una lieve prevalenza nelle donne.

Le forme acneiche e le cause

Nella maggior parte dei casi l’acne si presenta in forma lieve o moderata (acne comedonica e papulo-pustolosa). L’acne non è un mero problema estetico ma una vera e propria malattia cutanea che necessita di trattamenti specialistici appropriati e personalizzati che si avvalgono dell’azione sinergica o sequenziale di farmaci e dermocosmetici.

Alcuni fattori sembrano svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’acne, soprattutto l’ipercheratinizzazione (occlusione) dello sbocco del dotto pilosebaceo, le variazioni qualitative e quantitative del sebo e le azioni svolte da una componente della flora microbica, il Propionibacterium acnes (non in senso infettivo). L’alterazione più precoce che si manifesta nell’acne è proprio un’eccessiva cheratinizzazione del dotto pilosebaceo responsabile della formazione di comedoni per la presenza di un tappo corneo che blocca l’apertura del follicolo impedendo l’eliminazione del sebo

Alcuni studi indicano che l’ipercheratinizzazione è almeno in parte dovuta a una maggiore ipersensibilità delle cellule (cheratinociti e sebociti) agli androgeni. L’effetto irritante svolto dai lipidi del sebo, che hanno caratteristiche peculiari negli acneici, gioca certamente un ruolo importante nella patogenesi dell’acne. 

 I pazienti affetti da acne producono una quantità di sebo maggiore rispetto alla popolazione sana e la gravità delle loro manifestazioni cliniche è spesso correlata all’aumentata quantità di sebo. L’importanza del ruolo del sebo è dimostrata dal fatto che è comedogeno e causa infiammazione quando viene iniettato nella cute.

Bisogna chiarire in modo deciso che la quasi totalità dei soggetti acneici non ha alterazioni dei livelli plasmatici di ormoni. Ma che normali livelli ormonali agiscono su follicoli pilo-sebacei più sensibili a essi. Nelle ghiandole sebacee il testosterone, convertito dall’enzima 5-α-reduttasi in diidrotestosterone fa aumentare la produzione di sebo. Gli estrogeni possiedono un’attività di inibizione della sintesi dei lipidi nelle ghiandole sebacee stesse. Tale azione avrebbe una variabilità individuale e alcuni soggetti sarebbero più sensibili di altri. Non del tutto chiaro è il ruolo svolto dal progesterone. 

Il sebo: funzioni e ruolo nell’acne

Il sebo viene prodotto da cellule specializzate (sebociti) che sintetizzano e accumulano lipidi. Durante gli stadi finali della differenziazione i sebociti vanno incontro a disintegrazione e rilasciano il loro contenuto nel follicolo. Il sebo contiene trigliceridi, cere esterificate, acidi grassi liberi, squalene, esteri del colesterolo e colesterolo. I trigliceridi e gli acidi grassi compongono il sebo al 57,5%, seguiti dalle cere esterificate al 26% e dallo squalene al 12%.; il colesterolo e i suoi esteri rappresentano il restante 4,5% dei lipidi totali. Il sebo ha quindi una composizione complessa e diverse ipotesi sono state formulate per spiegare le sue funzioni. I lipidi sebacei contribuiscono all’integrità della barriera epidermica idratando lo strato corneo, contribuiscono alla fotoprotezione, particolarmente contro gli UVB, e portano sostanze antiossidanti alla superficie della pelle. Inoltre, i lipidi delle ghiandole sebacee hanno proprietà pro e anti-infiammatorie e alcuni acidi specifici come l’oleico e il palmitoleico sembrano esercitare un effetto antibatterico.

L’acne ha un meccanismo patogenetico multifattoriale in cui il sebo sembra rivestire un ruolo centrale. In particolare nella patogenesi dell’acne sembra contare non solo l’aumentata quantità di sebo ma anche la sua composizione. In ogni caso, la iperseborrea non può essere considerata la sola responsabile dello sviluppo dell’acne; i cambiamenti nella composizione dei lipidi prodotti sembrano essere di grandissima importanza. Lo studio dei lipidi del sebo degli acneici ha evidenziato profili di distribuzione variamente alterati in pazienti con acne rispetto a soggetti sani come una diversa quantità degli acidi oleico, linoleico e sapienico e un rapporto alterato tra gli acidi grassi saturi e monoinsaturi dei trigliceridi. Un’altra caratteristica del sebo acneico è la maggiore tendenza all’ossidazione dei lipidi (perossidazione lipidica). La maggiore quantità di perossido di squalene, insieme a una minor presenza del più importante antiossidante del sebo (la vitamina E) porta a uno squilibrio nel rapporto tra ossidanti e antiossidanti. Inoltre, è dimostrato che il perossido di squalene può avere un effetto iperproliferativo sui cheratinociti e inoltre induce infiammazione, altra componente chiave della patogenesi dell’acne. In ogni caso la diretta relazione tra le modificazioni qualitative del sebo e la presenza di acne è ancora elusiva e da indagare ulteriormente

Cura e Terapia – Acne

Le terapie topiche e sistemiche raccomandate

L’acne è una dermatosi multifattoriale nella quale vari fattori di induzione agiscono su un terreno geneticamente predisposto. La prevenzione primaria è inattuabile, ma è possibile prevenirne l’aggravamento iniziando la terapia quando compaiono i primi elementi acneici, già in età pre-adolescenziale. Inoltre, eseguendo la terapia di mantenimento e/o prevenzione delle recidive a termine della fase acuta.

Il trattamento dell’acne è codificato da linee guida internazionali e il dermatologo deve personalizzare la terapia in base a differenti parametri: tipologia e gravità dell’acne, età, sesso, sede prevalente delle manifestazioni, stagione dell’anno, eventuali comorbidità. Ciò significa avere approfondite conoscenze scientifiche circa la natura della malattia e altrettanto chiare conoscenze circa i farmaci e i dermocosmetici più appropriati. Da ciò deriva che l’acne deve essere approcciata in senso strettamente medico-specialistico dermatologico.

Le linee guida internazionali per i casi di severità lieve o lieve-media consigliano un approccio con retinoidi topici per le forme a netta preponderanza delle lesioni non infiammatorie quali comedoni aperti e chiusi. Quando la componente infiammatoria si rende più evidente è consigliabile associare un antimicrobico non-antibiotico come il benzoile perossido.  Se si osserva una risposta lenta o insufficiente si può associare ai primi due un antibiotico topico, clindamicina in testa. Il periodo standard di trattamento è stimato intorno ai tre mesi. Uno stop prematuro del trattamento può non dare il tempo richiesto dai farmaci per essere attivi.
 Per quanto riguarda i casi di severità media e medio-grave  è consigliabile associare ai retinoidi topici e al benzoile perossido un antibiotico sistemico. Le tetracicline come la doxiciclina, la limeciclina, la metaciclina e da ultima la minociclina sono largamente di prima scelta.  Anche questa combinazione di topici e farmaci per via sistemica richiede un periodo di trattamento di almeno tre mesi. Le pazienti di sesso femminile che rispondono in modo insoddisfacente ai farmaci sopracitati o che presentano anomalie ormonali, possono beneficiare di un trattamento orale con estro-progestinici (pillola).  In questo caso l’assunzione deve avere una durata minima di sei mesi.

I casi di acne grave o quelli che non rispondono ad alcun tipo di terapia standard possono essere trattati con la isotretinoina per via orale. Derivato della vitamina A, in commercio in tutto il mondo da più di 25 anni, che ha dimostrato essere molto efficace anche nelle forme più impegnative e resistenti di acne. La durata di questo trattamento è mediamente sei mesi ma non di rado è necessario prolungare fino a otto-dieci.

I dermocosmetici, alleati preziosi

I prodotti di dermocosmesi svolgono un ruolo fondamentale nella gestione dell’acne. Se i dermocosmetici attivi possono implementare e coadiuvare l’efficacia dei farmaci i cosmetici classici, come detergenti, idratanti, protettivi solari e coprenti, adattati al singolo caso, ottimizzano la tollerabilità cutanea sia dei farmaci topici che dei sistemici con aumento dell’aderenza del paziente alla prescrizione e conseguente miglioramento del risultato terapeutico.

«La presenza dell’acne – spiega Vincenzo Bettoli, Professore a Contratto presso la Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia, Responsabile dell’Ambulatorio Acne, Università degli Studi di Ferrara –  è accompagnata da una produzione eccessiva di sebo, la cosiddetta seborrea: non esiste acne senza seborrea, mentre può esistere seborrea, quella che viene indicata come pelle grassa, senza acne. Questa osservazione ha portato i ricercatori a ritenere che il problema, quindi, non fosse solo nell’eccesso di sebo (quantità), ma anche nella composizione del sebo (qualità)». 

Un gruppo di ricerca internazionale ha condotto uno studio, promosso da Bioderma, che ha messo a confronto la composizione del sebo della pelle con acne e il sebo della pelle sana. Lo studio ha messo in evidenza che, in presenza di acne la composizione del sebo cambia mostrando una diversa quantità degli acidi oleico, linoleico e sapienico e un rapporto alterato tra gli acidi grassi saturi e monoinsaturi dei trigliceridi. Inoltre il sebo acneico ha una maggiore tendenza a ossidarsi portando a uno squilibrio nel rapporto tra ossidanti e antiossidanti a causa della maggiore presenza di perossido di squalene e una minor presenza di vitamina E, tutti eventi che attivano il processo infiammatorio, altra componente dell’acne.
 I ricercatori Bioderma, sulla base di queste evidenze, hanno messo a punto un trattamento, Sébium Global, basato sul principio attivo bakuchiol e sul complesso antiossidante brevettato fluidactiv, che hanno dimostrato di riuscire a riequilibrare il livello degli acidi grassi del sebo, agendo quindi sulle cause della formazione dell’acne. L’associazione bakuchiol e fluidactiv combatte l’ossidazione degli acidi grassi e dello squalene presenti nel sebo la cui ossidazione è una delle principali cause delle alterazioni del sebo che portano all’acne.

«Uno studio in doppio cieco su 40 persone con pelle grassa acneica, che prevedeva un’applicazione di bakuchiol e fluidactiv per un periodo di otto settimane, ha dimostrato di riuscire a normalizzare il profilo lipidico», commenta Eric Jourdan, Direttore Scientifico Laboratoire Dermatologique Bioderma.

Aspetti psicologici – Acne

Quando l’acne arriva tardi

I concetti sui quali si fonda la terapia dell’acne non cambiano in relazione all’età. Tuttavia, in età adolescenziale ci si scontra con la scarsa volontà e determinazione del paziente, soprattutto se di sesso maschile, nel seguire i consigli del dermatologo. Quali creme utilizzare, come e quante volte applicarle nell’arco della giornata e allo stesso modo per quanto riguarda i farmaci sistemici, deve essere concordato con il paziente. In caso contrario la possibilità che la terapia venga eseguita come dovuto è molto limitata.

In età adulta, nelle donne in particolare, si nota una notevole motivazione a eseguire correttamente quanto suggerito per ottenere rapidamente il risultato. In questi casi inoltre si riscontrano più frequentemente, rispetto all’età adolescenziale, casi di alterazioni ormonali sia organiche che funzionali. Questo accade di solito nella variante a esordio tardivo dell’acne dell’adulto.

I disagi maggiormente avvertiti dai pazienti sono di tipo psicologico. La presenza di questi elementi deturpanti sul viso rende problematica la vita di relazione anche negli adulti, anche se in maniera decisamente ridimensionata rispetto agli adolescenti.
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Cicatrici, non solo sulla pelle

L’acne rappresenta il 15-20% delle visite dermatologiche, la sua incidenza è dunque significativa. Quali sono i principali disagi avveriti dai pazienti?  II risvolto psicologico è certamente importante: la presenza di questi elementi deturpanti sul viso rende problematica la vita di relazione. Negli adolescenti, e in minor misura negli adulti, si possono sperimentare situazioni di imbarazzo e isolamento che producono un vissuto il quale, radicato nella psiche del paziente, ne può influenzare i rapporti sociali anche nel futuro.

Molti pazienti poi lamentano la lunga durata della terapia (almeno di tre mesi) il numero delle applicazioni giornaliere dei topici, le eventuali irritazioni cutanee e il ritardo nell’osservazione dei primi risultati clinici.

Le cicatrici sono la conseguenza più temuta di un’ acne infiammatoria moderata ma soprattutto grave. Le cicatrici possono essere definite polimorfe, per la presenza contemporanea di lesioni diverse, ora piane, ora depresse, ora rilevate . Queste ultime due sono le più antiestetiche e anche le più difficili da correggere chirurgicamente. Studi rivelano che dal 2% al 7% delle persone con acne rimangono con cicatrici a vita.
 
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Per saperne di più – Acne

 


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Breve glossario dell’acne

Comedone
Rappresenta la lesione iniziale e più visibile dell’acne. È costituito da materiale lipidico e proteico di cheratina. Il comedone può essere visibile come punto bianco o come punto nero a seconda della presenza o meno di un’apertura sulla superficie cutanea. Nel punto nero la zona di sbocco sulla superficie raccoglie residui di melanina che danno il caratteristico colore nero-bluastro.

Papula
È un piccolo rilievo sulla cute, di colorito rosso, solido e persistente. Deriva dal comedone in seguito a fenomeni infiammatori e può regredire, se non evolve ulteriormente, senza esiti cicatriziali.

Pustola
Il processo infiammatorio può favorire fenomeni suppurativi con la formazione di pustole, contenenti pus (essudato purulento).

Nodulo
Il progredire e l’approfondirsi del processo infiammatorio porta alla formazione del nodulo, formazione solida che interessa il derma superficiale e medio.

Cisti
La raccolta di materiale sebaceo in cavità, formatosi a seguito di processi infiammatori conseguenti a pustole o noduli, conduce a formazioni cistiche.

Esiti cicatriziali
Gli esiti delle lesioni infiammatorie possono risultare permanenti e avere l’aspetto di cicatrici. Queste ultime hanno diverse sembianze in rapporto alla lesione acneica preesistente. Gli esiti cicatriziali di minore entità si hanno dopo lesioni comedoniche. In seguito a lesioni papulo-pustolose le cicatrici possono essere anche crateriformi e deturpanti di tipo retraente (epidermide assottigliata e assenza di annessi cutanei), oppure cheloideo (iperproduzione connettivale con formazione di proliferazioni benigne, rilevate sul piano cutaneo).
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I Vero o Falso dell’acne

Abbiamo chiesto a Daniele Innocenzi, professore di dermatologia e venereologia presso l’università degli Studi di Roma La Sapienza, di aiutarci a sfatare i luoghi comuni più diffusi sull’acne.

È vero che il cioccolato, il salame o i cibi grassi fanno venire l’acne?
Falso. Al momento non esiste alcuna dimostrazione scientifica di una correlazione tra l’alimentazione e l’insorgere dell’acne. Infatti si tratta di una patologia enzimatica, indipendente da fattori esterni.

Il vecchio rimedio casalingo di mettere un pò di dentifricio sul brufolo funziona davvero?
Falso. Le sostenza chimiche contenute nel dentifricio possono avere una leggera azione disseccante che dà l’impressione di aver asciugato il brufolo, ma è impensabile curare stati di acne con un dentifricio. Per fortuna esistono cure più adeguate.

È vero che prendere il sole aiuta a migliorare l’acne?
Vero. Una moderata dose di sole aiuta a migliorare la condizione clinica dell’acneico, ma c’è una controindicazione: se si esagera con i tempi di esposizione si rischia di provocare una reazione difensiva della cute, e di ottenere un ispessimento dello strato corneo che può favorire l’acne.

È vero che le lampade abbronzanti non possono essere usate da chi soffre di acne?
Falso. Le lampade abbronzanti hanno emanazioni di raggi Uvb simili a quelle solari, quindi anche per loro vale quanto detto per il sole: esposizione sì, ma moderata.

È vero che i punti neri non vanno mai schiacciati?
Vero e falso. Le formazioni comedoniche come i punti neri e i punti bianchi andrebbero eliminate subito. Si può provare con la terapia farmacologia, ma se non dovesse fare effetto bisogna agire meccanicamente. È vero però che se non lo si fa nel modo corretto si rischia solo di peggiorare la situazione. Meglio rivolgersi a un esperto ortodermista.
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Alimentazione e stile di vita

Vari dati si sono accumulati negli ultimi anni su un possibile ruolo della dieta nello sviluppo dell’acne. Il termine dieta è molto ampio e possibilista, necessita quindi essere più dettagliati nel definirlo. Al momento l’occhio è puntato sull’eccesso di zuccheri ad alto carico glicemico (es latte scremato), mentre grassi, cioccolato e proteine sarebbero scagionati. Quando ci si addentra nei dettagli e si valuta la rilevanza clinica di questi supposti eccessi dietetici nella formazione dell’acne si osserva che essa non è così significativa. Da studi clinici ben condotti si desume che una restrizione dietetica significativa e impegnativa per il paziente, per la durata di tre mesi, può apportare un beneficio clinico ottenuto in altri casi con una crema antiacne specifica. C’è da chiedersi dunque: è necessario imbarcarsi in un impegno dietetico rilevante in un giovane adolescente normopeso se le aspettative sono queste? Diversa è la riflessione per i soggetti in eccesso di peso.

Nemici dell’acne sono: il fumo di sigaretta, lo stress, l’abuso di alcuni farmaci, in alcuni casi selezionati una dieta ricca di grassi animali e lo smog.

Numerosi studi fanno ritenere poi che la luce solare sia in grado di aggravare l’acne. Inoltre, il potenziale acnegenico di sostanze applicate sulla cute può essere aumentato dall’azione contemporanea dei raggi ultravioletti. D’altra parte, alcune radiazioni solari possono essere utili: è stato dimostrato che le radiazioni dello spettro della luce visibile, come la luce blu e rossa, presentano sull’acne un effetto positivo grazie alla loro attività antinfiammatoria. Le lampade abbronzanti però non curano l’acne.

Per prevenire l’acne e velocizzarne la guarigione è essenziale pulire la pelle con detergenti delicati e poco aggressivi, evitare di detergerla eccessivamente per non togliere lo strato lipidico naturale e quindi rendere la cute secca e sensibile; molto importante è struccarsi sempre e tenere i capelli il meno possibile a contatto con il viso. Altro consiglio è di non strofinare o grattare le lesioni per evitare cicatrici anche permanenti. 

 

 
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Glossario per Acne – Enciclopedia medica Sanihelp.it

 – Seborrea
 – Peeling

 

Farmaci

 – ACIDO BORICO AFOM*3% 500ML
 – ACNIDAZIL*CREMA DERM 30G
 – AIROL*CREMA 20G 0,05%
 – AIROL*LOZ 50ML 0,05%
 – AISOSKIN*30CPS MOLLI 10MG
 – AISOSKIN*30CPS MOLLI 20MG
 – BECLOMETASONE DOC*CR 30G 0,025
 – BENZAC*CLEAN 5% GEL 100G
 – BENZAC*GEL 40G 10%
 – BENZAC*GEL 40G 5%
 – CICLOZINIL*CREMA 30G 0,1%
 – CISTIDIL*30CPR 500MG
 – CLINDAMICINA SAME*GEL 30G 1%
 – DALACIN T*EMULS DERM 1% 30ML
 – DALACIN T*GEL 30G 1%
 – DALACIN T*SOL CUT 1% FL 30ML
 – DALACIN T*SOL CUT 30ML C/APPL
 – DIANE*21CPR RIV 2MG+0,035MG
 – DIATHYNIL*20CPR 5MG
 – DIFFERIN*CREMA 30G 0,1%
 – DIFFERIN*CREMA 50G 0,1%
 – DIFFERIN*GEL 30G 0,1%
 – DIFFERIN*GEL 50G 0,1%
 – DUAC*GEL TUBO 25G 1%+5%
 – DUAC*GEL TUBO 50G 1%+5%
 – EPIDUO*GEL TUBO 30G 0,1%/2,5%
 – EPIDUO*GEL TUBO 60G 0,1%/2,5%
 – ERITROMICINA IDI GEL 3%*30G
 – ERITROMICINA IDI*CREMA 30G 3%
 – ERITROMICINA IDI*SOL CUT40ML3%

 

Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti

brufoli
comedoni
lesioni della cute
manifestazioni a carico della cute
sfogo della cute
foruncoli
papule
lesioni della pelle
manifestazioni a carico della pelle
pustole

 

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