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La malattia di Lyme (il nome deriva dall'omonima cittadina americana dove fu descritto il primo caso nel 1975) è un'infezione batterica che colpisce prevalentemente la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni. Può manifestarsi con sintomi talora gravi, persistenti e, se non curata, assume un decorso cronico.
A causarla è un batterio della famiglia delle spirochete, di cui sono serbatoi naturali i topi del bosco. Altri animali selvatici (lepri, volpi, ungulati e uccelli) possono ospitare il batterio e contribuire alla sua diffusione. Le zecche (specialmente del genere Ixodes) sono il principale vettore della malattia.
Il segno più frequente e caratteristico è un arrossamento della pelle (solitamente localizzato nella zona del morso) che tende lentamente a espandersi. Questa lesione (dalla caratteristica forma a bersaglio) ha il nome di eritema migrante e compare dopo un periodo di 4-60 giorni dal morso. Più raramente l'infezione si con dolori articolari o disturbi del sistema nervoso.
Dopo la prima localizzazione nella pelle il batterio trasmesso dalla zecca può diffondersi in qualsiasi parte del corpo e coinvolgere le articolazioni (artriti), il sistema nervoso (meningiti, neuriti dei nervi cranici, difficoltà motorie e perdita sensibilità agli arti), altri organi interni (cuore, occhio, fegato, reni con disturbi di varia entità). Se lasciata progredire l'infezione cronicizza e, dopo un periodo di anni, può determinare esiti permanenti.
La terapia avviene con comuni antibiotici che però vanno prescritti dal medico e assunti nelle dosi, con le modalità e i tempi richiesti dall'infezione. Una terapia iniziata tempestivamente, alla comparsa dei primi sintomi, è garanzia di completa e definitiva guarigione.
L'infezione non dà luogo allo sviluppo di immunità specifica: un paziente trattato e guarito si riammalerà se punto nuovamente da una zecca infetta.
Negli USA da poco sono disponibili vaccini contro la borreliosi di Lyme che sono efficaci e sicuri in persone tra 15 e 70 anni residenti in zone endemiche.
Non si conosce ancora la durata dell’immunità conferita. Questi vaccini però non sono attualmente utilizzabili in Italia e in Europa, dal momento che negli USA è presente solo l’agente patogeno B.burgdorferi sensu strictu, mentre in Europa sono presenti tutte le genospecie di Borrelie, che sono distinte tra loro dal punto di vista antigenico.
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Le zecche sono ectoparassiti ematofagi obbligati (attaccano tutti gli essere a sangue caldo, compreso l’uomo), appartenenti all’ordine degli acari. Ne esistono 2 famiglie, Ixodidae e Argasidae, le prime delle quali sono i vettori principali di alcune patologie infettive trasmesse all’uomo e ad altri animali.
In particolare la specie più importante è l’Ixodes Ricinus. Questa trascorre la maggior parte della vita in libertà sul suolo o fra la vegetazione, prediligendo i climi temperati e le zone a maggiore umidità (in prevalenza ai margini dei boschi, nelle radure, alla base dei cespugli e vicino corsi d'acqua). Raramente si trova sopra i 1.500 metri. In ogni fase dello sviluppo (larva, ninfa e adulto) le zecche devono cibarsi almeno una volta di sangue prima di svilupparsi nella fase successiva.
La zecca può attaccare la sua preda in qualsiasi momento, poi attende che questa sia a risposo (in un momento cioè in cui non produce acido lattico) per succhiare e rigettare il sangue, iniettando allo stesso tempo un anestetico che, non facendo avvertire il dolore della puntura, non permette alla vittima di accorgersi subito dell’avvenuto morso. Ed ecco che, se nell’intestino dell’animale è presente un virus o un batterio, la zecca trasmette alla vittima un’infezione, come la meningite (con o senza encefalite).
La prevenzione del morso di zecca è esclusivamente di tipo comportamentale, e prevede norme da eseguire sia durante il viaggio che al rientro. Indispensabile anche il controllo sugli animali domestici.
Durante le escursioni:
Le zecche sono ectoparassiti ematofagi obbligati (attaccano tutti gli essere a sangue caldo, compreso l’uomo), appartenenti all’ordine degli acari. Ne esistono 2 famiglie, Ixodidae e Argasidae, le prime delle quali sono i vettori principali di alcune patologie infettive trasmesse all’uomo e ad altri animali.
In particolare la specie più importante è l’Ixodes Ricinus. Questa trascorre la maggior parte della vita in libertà sul suolo o fra la vegetazione, prediligendo i climi temperati e le zone a maggiore umidità (in prevalenza ai margini dei boschi, nelle radure, alla base dei cespugli e vicino corsi d'acqua). Raramente si trova sopra i 1.500 metri. In ogni fase dello sviluppo (larva, ninfa e adulto) le zecche devono cibarsi almeno una volta di sangue prima di svilupparsi nella fase successiva.
La zecca può attaccare la sua preda in qualsiasi momento, poi attende che questa sia a risposo (in un momento cioè in cui non produce acido lattico) per succhiare e rigettare il sangue, iniettando allo stesso tempo un anestetico che, non facendo avvertire il dolore della puntura, non permette alla vittima di accorgersi subito dell’avvenuto morso. Ed ecco che, se nell’intestino dell’animale è presente un virus o un batterio, la zecca trasmette alla vittima un’infezione, come la meningite (con o senza encefalite).
La prevenzione del morso di zecca è esclusivamente di tipo comportamentale, e prevede norme da eseguire sia durante il viaggio che al rientro. Indispensabile anche il controllo sugli animali domestici.
Durante le escursioni:
Si avvicina il tempo delle vacanze. I viaggi internazionali, sia verso mete esotiche che verso paesi non così distanti da noi, implicano una serie di problematiche legate al pericolo di malattie infettive e avvelenamenti trasmessi da insetti e animali. Per questo il viaggiatore deve assumere preventivamente informazioni e avvertenze riguardo alla zona che andrà a visitare.
A questo scopo i vacanzieri possono consultare l’elenco dei Centri di Medicina dei Viaggiatori, visitando il sito della Società Italiana di Medicina dei Viaggi e delle Migrazioni: www.simvim.it, per conoscere la profilassi necessaria per recarsi nel luogo scelto per la propria vacanza.
La malattia più rilevante correlata agli animali, e in particolare alle punture di zanzare, è la malaria, una patologia mortale che minaccia tutt’ora circa il 40% della popolazione mondiale e contro cui non esiste vaccino ma solo una profilassi preventiva. Altre malattie correlate alle zanzare sono la febbre gialla e la dengue.
Un altro rischio legato ai viaggi è dato dalle punture di zecca: sul sito della SIMVIM sono elencati i consigli per evitare di essere punti e le regole da seguire in caso di morsicatura.
E nel portale si trovano anche le indicazioni per riconoscere i pesci velenosi e per raccogliere conchiglie senza spiacevoli sorprese, le norme comportamentali da seguire per scongiurare morsi di vipera, notizie su coralli e meduse e i pericoli correlati e infine informazioni su un pericolo di casa nostra: la zanzara tigre, ormai ampiamente colonizzata nel Nord-Ovest dell’Italia.
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