orticaria

COLLEGAMENTI

Orticaria

La malattia è anche conosciuta come:
angiodema


L’orticaria è un’infiammazione della pelle di origine allergica di cui soffrono 1 milione e 200 mila italiani. Può essere dovuta a farmaci, alimenti o infezioni e peggiora tipicamente nel periodo estivo. Per combatterla ci sono i farmaci e una novità: l’antistaminico che si scioglie in bocca.
Categoria: Malattie allergiche

Che cos’è – Orticaria

Una malattia misteriosa e dalle tante facce

L’orticaria è una reazione cutanea infiammatoria di tipo allergico di cui soffrono 1 milione e 200 mila italiani. Colpisce soprattutto le donne (in un rapporto di 3 a 1 rispetto agli uomini) e predilige la fascia d’età fra i 35 e i 44 anni.

Il disturbo si acuisce nel periodo estivo: il 54% delle persone affette da orticaria, infatti, subisce delle crisi proprio in questa stagione, contro il 29% che ne soffre di più in estate, il 22% in autunno e il 20% in inverno.

Oggi è ancora, per certi versi, una malattia misteriosa, che si caratterizza per l’eruzione improvvisa in qualsiasi parte del corpo di ponfi pruriginosi, spesso di breve durata. Il 25% dei soggetti colpiti ha un’evoluzione della patologia in forma cronica.
L’eruzione cutanea è la conseguenza della liberazione di un mediatore chimico dell’infiammazione (l’istamina), che può essere dovuta a reazioni allergiche verso sostanze chimiche di origine animale e alimentare, ma anche verso alcuni farmaci come le penicilline, i chinolonici, gli ACE-inibitori, i miorilassanti, gli oppiacei e i mezzi di contrasto radiologici.

Diversi studi indicano anche una possibile correlazione tra orticaria cronica e alcune infezioni (in particolare da Helicobacter Pilori e dal virus dell’epatite C) e patologie tiroidee; inoltre un certo numero di orticarie possono essere classificate come autoimmuni.

Le possibili complicazioni sono l’edema della glottide, dovuto alla presenza di angioedema nel faringe, che si manifesta con gravi difficoltà respiratorie fino alla perdita della coscienza, e lo shock anafilattico, una crisi asmatica molto grave, seguita da angioedemi (anche della glottide), caduta della pressione arteriosa con collasso, disturbi gastrointestinali come vomito e diarrea.
Se si verificano queste due evenienze la persona deve essere trasferita al più presto al Pronto Soccorso.
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Intolleranze o allergie?

Alcuni alimenti possono scatenare reazioni avverse da parte del nostro corpo, sia tossiche e quindi universali che non tossiche e individuali.
Questo secondo caso è dovuto a un’alterazione immunitaria: una sostanza normalmente innocua viene percepita come una minaccia – un
allergene – e attaccata dalle
difese immunitarie dell’organismo. Durante la reazione allergica, l’organismo produce le
immunoglobuline E (IgE), anticorpi che reagiscono con l’allergene scatenando un’ulteriore reazione con i
mastociti (cellule dei tessuti) e i
basofili.

Le reazioni non tossiche agli alimenti possono essere suddivise in due categorie: le reazioni non tossiche immunologiche, cioè le
allergie alimentari, e le reazioni non tossiche non immunologiche, ossia le
intolleranze alimentari.

Si tratta di patologie in forte aumento nei paesi industrializzati come il nostro, eppure ancora poco considerate. Sono purtroppo i casi di cronaca, le morti improvvise per
shock anafilattico, a portare generalmente alle luce il problema dei disturbi alimentari. Forse una maggiore informazione potrebbe evitarle.

Innanzitutto, per quanto riguarda le allergie alimentari, bisogna precisare che ne esistono di due tipi: quelle IgE mediate, che mettono in atto meccanismi immunitari, e quelle non IgE mediate, che invece implicano meccanismi non immunitari.
Il primo gruppo comprende le sindromi cutanee (
dermatite atopica e
orticaria acuta), le sindromi respiratorie (
rinite allergica e
asma bronchiale), le sindromi gastrointestinali (
vomito,
diarrea,
esofagite e
gastroenterite) e l’anafilassi alimentare, che include reazioni angioedematose come l’
angioedema della
glottide e lo shock anafilattico.

Il secondo gruppo, invece, è costituito dalle patologie causate da intolleranza alle
proteine: proctocolite,
enteropatia,
enterocolite e
celiachia sono le più diffuse.

Quando la reazione indesiderata scatenata dall’ingestione di un alimento non è mediata da meccanismi immunologici, si parla di intolleranza, e le tipologie principali sono tre:

  • Intolleranze enzimatiche. Sono malattie genetiche, dovute alla mancanza degli
    enzimi incaricati di metabolizzare alcune sostanze presenti negli alimenti.

     

  • Intolleranze farmacologiche. Sono dovute alla presenza, in alcuni alimenti, di sostanze dotate di attività farmacologica come quelle del gruppo delle
    amine biogene (
    dopamina,
    istamina,
    noradrenalina, feniletilamina,
    serotonina e tiratina) o le metilsantine (
    caffeina,
    teobromina e
    teofillina).

     

  • Intolleranze agli additivi alimentari. Sono causate da coloranti, addensanti, conservanti, antimicrobici e antiossidanti usati nell’industria alimentare.

    Questa classificazione clinica, semplice e razionale, di tutte le malattie di pertinenza dell’allergia e dell’intolleranza alimentare, è stata redatta nel 1995 da un gruppo di studio dell’European Academy of Allergy & Clinical Immunology, che ha pubblicato anche le linee guida per una corretta diagnosi.

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Se lo stress fa ammalare la pelle

Con la sua superficie di circa 6 metri quadrati, la pelle riveste un ruolo fondamentale nel garantire al nostro corpo termoregolazione, idratazione e difesa. In pratica, rappresenta il filtro tra noi e il mondo esterno. 
Naturale che, quando qualcosa non va a livello fisico o psicologico, spesso sia proprio la cute a lanciare i primi segnali, con squilibri nel ciclo di rinnovamento cellulare che sfociano in inestetismi o vere e proprie patologie. In tutti questi casi tra i principali imputati c’è lo stress, che è una risposta adattiva dell’organismo agli stimoli esterni ma che, quando diventa cronico, influisce negativamente sui meccanismi cellulari, provocando lo stato patologico.

La pelle infatti è la sede privilegiata delle somatizzazioni: il cortisolo endogeno prodotto dall’organismo per proteggerci da eventi stressanti diventa così intenso da portare a uno squilibrio e a un impoverimento delle risorse interne. Inoltre i periodi di stress sono caratterizzati da un abbassamento delle difese immunitarie, per cui la cute, come il resto del corpo, è più esposta ad aggressioni esterne e batteri.

I disturbi cutanei più frequenti legati a un esaurimento delle energie psicofisiche sono:
dermatiti: reazioni infiammatorie ricorrenti caratterizzate da macchie arrossate
eczema: forma di dermatite pruriginosa in cui la cute si presenta secca, ispessita, arrossata e arriva a sanguinare se ci si gratta troppo
orticaria: si riconosce per le chiazze e i cosiddetti pomfi (zone in rilievo) che prudono ma hanno una remissione spontanea
acne: come forma di somatizzazione in seguito a eventi stressanti
follicolite: infiammazione del follicolo pilifero causata da stress chimici come l’uso di detergenti non adeguati o da stress psicofisico.

Se poi a uno stile di vita frenetico, a un cambiamento di vita radicale o a un periodo stressante aggiungiamo anche l’inquinamento atmosferico, gli ambienti surriscaldati o troppo raffreddati e l’esposizione prolungata agli schermi del computer, si configura un quadro detto sindrome di disadattamento ambientale, che porta la pelle a invecchiare più precocemente e ostacola la remissione dei disturbi cutanei, sia lievi sia patologici.

Cosa fare allora? Se lo stress della vita di ogni giorno non è sempre evitabile o riducibile, qualcosa si può fare per quei piccoli shock e aggressioni che la pelle quotidianamente subisce a causa di prodotti o trattamenti sbagliati o di una dieta non proprio irreprensibile:

-Usate solo detergenti che rispettino l’acidità del pH cutaneo.
-No ai saponi per l’infanzia: sono troppo basici per la pelle degli adulti.
-No anche agli sbrub o peeling frequenti, senza indicazione di uno specialista.
-Scegliete la crema idratante secondo il vostro tipo di pelle.
-Seguite una dieta equilibrata, completa e ricca di cereali, frutta, verdura e tutti gli alimenti che contengono antiossidanti (la dermatite può essere causata dalla carenza di una vitamina del gruppo B, mentre la mancanza di proteine è tra le cause dell’eczema cronico e quella di manganese della dermatite esfoliativa).
-Consumate cibi ricchi di vitamina C e i bioflavonoidi, per accelerare la remissione di un’eventuale infiammazione.  
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Prevenzione – Orticaria


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Cinque rischi da evitare

I soggetti predisposti all’orticaria possono, almeno in parte, prevenire le riacutizzazioni della malattia evitando i fattori favorenti come:

• l’ingestione di alimenti sospetti, additivi alimentari e alcol
• l’assunzione di farmaci che possono aumentare l’orticaria, come per esempio l’aspirina, la codeina, gli ACE inibitori
• gli sforzi fisici
• l’esposizione al calore o al freddo
• le emozioni troppo intense e gli stress fisici e psichici.
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Cosmetici: vademecum per un uso corretto

Oggi nel mondo occidentale le reazioni allergiche da cosmetici sono in diminuzione grazie all’attività di specifici organismi quali la Colipa (European Cosmetic Toiletry and Perfumery Association), che ha il compito di regolamentare a livello internazionale composizioni, etichettature e principi attivi dei cosmetici e difendere così i consumatori da potenziali effetti indesiderati.
I pilastri fondamentali dell’odierna direttiva europea sono: un’ampia definizione di cosmetico, che non ammette una categoria intermedia fra cosmetici e farmaci, un sistema di controllo sul mercato interno da parte degli Stati membri, la responsabilità della persona che immette il cosmetico sul mercato dell’UE per quanto concerne la conformità ai disposti di legge e un sistema che disciplina specifici ingredienti attraverso liste positive e negative.

Se e quando, ancora oggi, i cosmetici fanno danni sulla pelle, spesso la colpa è proprio della consumatrice, che fa di questi strumenti di bellezza un uso scorretto.

Un esempio che vale per tutti: i profumi. In passato erano le sostanze che causavano più effetti collaterali, per via della mancanza di regolamentazione sulle fragranze. Oggi queste problematiche sono superate, tuttavia i profumi causano ancora reazioni indesiderate, non solo di ordine cutaneo, ma anche respiratorio, quando usati in quantità talmente eccessive da invadere l’ambiente e asfissiare gli altri. E non è un’esagerazione: la scia da profumo può causare broncocostrizione negli asmatici, specialmente in ambienti chiusi quali ascensori o metropolitane.

Altro errore frequente è quello di non risciacquare il viso dopo aver usato il latte detergente, il quale toglie il trucco, ma non lava la pelle, limitandosi a un’azione meccanica superficiale di rimozione di cosmetici, sporco e sudore. Solo il risciacquo può completare la quotidiana pulizia del viso.
Sempre a proposito di latte detergente: un altro errore da non fare è lasciare residui di prodotto sulla pelle, nella convinzione di farlo agire; lo strofinio del batuffolo, combinato all’azione dei tensioattivi del latte, alla lunga irrita la pelle.

Per evitare irritazioni e allergie gli esperti consigliano di:

1. Leggere attentamente le istruzioni contenute nella confezione del prodotto (per quali tipi di pelle è indicato, se si può applicare sotto il sole, ecc.). Nell’80% dei casi questa manovra è sufficiente nel prevenire allergie e irritazioni.

2. In caso di dubbio, prima di applicare un cosmetico chiedere consiglio al dermatologo, oggi più che mai figura di riferimento non solo per problemi di ordine medico ma anche per consulti di ordine estetico- cosmetico. Il medico o il farmacista potranno proporre una valida alternativa nel caso quel cosmetico risultasse potenziale fonte di allergia.

3. Usufruire dei campioncini gratuiti offerti dalle profumerie, dalle farmacie o dal dermatologo: servono a testare il prodotto prima di procedere all’acquisto. E se un cosmetico dà qualche problema, non insistere ma cambiare subito prodotto.

4. Ricordarsi sempre che un cosmetico è un prodotto personale a tutti gli effetti, e che le reazioni che può suscitare sono diverse da persona a persona. Non valgono quindi i passaparola tra amiche!
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Dieci regole per tenere lontane le allergie

Sanihelp.it – L’allergia è una ipersensibilità a una particolare sostanza, detta allergene, che, quando è inalata, ingerita o toccata, produce una reazione anomala dell’organismo detta reazione allergica. In pratica l’organismo libera una sostanza chiamata istamina nel momento in cui è esposto agli allergeni.

Per bloccare l’allergia bisogna agire con gli antistaminici (chiamati così proprio perché bloccano l’istamina), molti di questi sono farmaci da banco e rappresentano i medicinali più comuni per i sintomi allergici, associati a prodotti per l’uso topico a base di vasocostrittori come spray nasali e colliri.

I farmaci di automedicazione possono essere utilizzati per gli attacchi acuti e per periodi limitati di tempo, hanno il vantaggio di controllare i sintomi nell’immediato per evitare il peggioramento dell’infiammazione e il rischio di un’evoluzione in una forma d’asma, ma è bene ricordare che curare le allergie non è facile, ma una giusta prevenzione consente di controllare i sintomi.
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Sintomi – Orticaria


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Macchie che migrano e tanto prurito

L’orticaria è caratterizzata dalla comparsa di pomfi fugaci, pruriginosi e talora migranti (perdurano qualche ora in una sede per spostarsi poi in altre parti del corpo), che possono confluire per formare lesioni estese ma ben definite, variabili nelle dimensioni (da alcuni millimetri a 20 o più centimetri) e nel numero (da pochi elementi a diverse decine).

Le lesioni assumono un colorito roseo, a volte più marcato alla periferia, e hanno superficie liscia e consistenza elastica, legata alla componente edematosa. Il prurito è provocato dall’azione dell’istamina sulle terminazioni nervose cutanee.

Spesso l’orticaria si associa a gonfiori di alcune parti del corpo, per esempio le orbite, le labbra, i genitali, oppure le mani o i piedi: in questo caso si parla di angioedema. L’angioedema può interessare le mucose respiratorie e far parte di una reazione anafilattica diffusa che può anche richiedere un intervento d’urgenza.

Le sedi preferenziali degli angioedemi sono le orbite, le labbra, le mani, i piedi, i genitali, il cavo orale e la faringe. L’edema della gola (edema della glottide) può ostruire il respiro e richiede trattamento di emergenza.
I sintomi non sono costanti, essi possono andare e venire senza cause apparenti. In alcuni soggetti il peggioramento può verificarsi all’assunzione di alcuni farmaci (antinfiammatori) o di alcolici, oppure all’esposizione al calore o viceversa al freddo, durante un esercizio fisico o in condizioni di stress.
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Diagnosi – Orticaria


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Orticaria: allergia o sintomo?

Il più delle volte l’orticaria non costituisce un problema per la salute. Tuttavia, può essere consigliabile eseguire alcuni accertamenti allergologici per verificare se si è in presenza di un’allergia oppure se l’orticaria è stata la manifestazione di una malattia sottostante.

Vanno riferiti al medico abitudini e comportamenti di vita, soprattutto:

• eventuali contatti con materiali presenti nell’ambiente di lavoro o durante la pratica di hobby
• farmaci assunti regolarmente o molto frequentemente
• rimedi omeopatici o terapie naturali, come tisane o erbe
• l’alimentazione abituale
• se vi sono circostanze particolari nelle quali le manifestazioni compaiono o peggiorano.

Sulla base delle informazioni fornite al medico verranno eseguiti: test allergologici (comprendono le cutireazioni per allergeni inalanti e per alimenti), esami del sangue (utili per un primo orientamento sulla possibilità che vi sia una sottostante malattia infettiva, o infiammatoria o immunologica) ed eventuali esami più mirati nel caso i precedenti test abbiano avvalorato il sospetto della presenza di una malattia sistemica.

In caso di difficoltà respiratoria, è necessario rivolgersi al più presto a un Pronto Soccorso, specie se si avverte una costrizione in gola.
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Dottore, sono allergico?

I disturbi alimentari si manifestano con una sintomatologia molto varia e di difficile classificazione, che però è possibile riassumere in base agli apparati interessati.
Le allergie e intolleranze alimentari, infatti, colpiscono principalmente tre sistemi: quello cutaneo, quello respiratorio e quello gastrointestinale.
Vediamoli nel dettaglio:

  1. Sindromi cutanee. Si manifestano principalmente come sintomi di allergia alimentare, e comprendono orticaria acuta (raramente cronica), angioedema, dermatite atopica, prurito pungente dell’orofaringe, comparsa di vescicole nel cavo orale ed edema delle labbra.
  2. Sindromi respiratorie. Includono rinite,asma bronchiale, enfisema e tutti i sintomi da sindrome allergica comuni alla pollinosi (occhi gonfi e rossi, lacrimazione abbondante, bruciore alla gola, starnuti continuati ecc…)
  3. Sindromi gastrointestinali. Sono i sintomi più diffusi, sia per le allergie che per le intolleranze. La sintomatologia è vastissima: gonfiore, pesantezza addominale, diarrea anche commista a sangue, vomito, esofagite e gastroenterite. Questi disturbi causano spesso disidratazione e conseguente perdita di peso e di nutrienti, che in casi gravi possono portare a quadri di shock.

Altri sintomi, non legati a queste aree, sono emicrania, cefalea e difficoltà cardiache.

Uno dei sintomi più gravi e temuti è lo shock anafilattico, spesso fatale.
Le prime descrizioni di reazioni anafilattiche mortali da alimenti sono state registrate negli Stati Uniti nei primi anni ’90. La causa era sempre la stessa: l’alimento killer, o allergene nascosto, non era dichiarato nell’etichetta perché contenuto in dosi considerate molto piccole. Ma non abbastanza, evidentemente.

È stato dimostrato, grazie a studi condotti in seguito a questi primi casi, che alcuni soggetti sono talmente sensibili da mostrare reazioni allergiche anche con la sola inalazione di un alimento, in una proporzione di 5 nanogrammi su un metro cubo.


Fonte: IAL – Istituto Allergologico Lombardo

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Cura e Terapia – Orticaria


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Cinque classi di farmaci e un rimedio d’emergenza

Laddove è possibile identificarlo, si procede alla rimozione dell’agente causale (farmaci, alimenti ecc.), ma la terapia è spesso limitata solo all’aspetto sintomatico in quanto di frequente gli esami, seppur numerosi, non danno un esito chiaro e la diagnosi si limita a un generico orticaria cronica idiomatica, a indicare che la malattia non è dovuta a cause esterne note, trasformando queste orticarie in un vero calvario per i pazienti e una sorta di mistero irrisolvibile per gli specialisti.

I farmaci che migliorano i sintomi sono:

Antistaminici orali.
Bloccano l’effetto dell’istamina e funzionano bene nella maggioranza dei pazienti con orticaria-angioedema cronica, anche se non trattano le cause sottostanti alla manifestazione. I prodotti più recenti si somministrano una volta al giorno, non hanno effetti sedativi come gli antistaminici di prima generazione. In dipendenza del verificarsi delle manifestazioni possono essere somministrati ogni giorno per un certo numero di giorni o di settimane, oppure possono venire assunti sporadicamente, solo in occasione del verificarsi delle manifestazioni.

In genere vengono prescritti antistaminici non sedativi, come Loratadina, Fexofenadina e Cetirizina. Alcuni di questi prodotti sono prescrivibili senza ricetta.
Quando questi farmaci non danno i risultati sperati, si può ricorrere agli antistaminici sedativi come l’Idrossizina o la difenidramina o il chetotifene.

Cortisonici per via orale.
Vengono spesso utilizzati in casi di difficile controllo con gli antistaminici. L’effetto generalmente è buono ma nella maggioranza dei casi alla loro sospensione le manifestazioni si ripresentano. Essi inoltre comportano seri effetti collaterali. Vanno quindi somministrati in appoggio alla terapia con gli antistaminici, per controllare fasi della malattia particolarmente aggressive e per brevi periodi.

Antidepressivi triciclici.
Alcuni hanno effetto antistaminico e possono essere utilizzati con vantaggio in casi di soggetti psichicamente depressi. I farmaci utilizzati sono l’amitriptilina, la nortriptilina e la doxepina.

Antileucotrieni.
Bloccano l’azione di altri importanti mediatori dell’allergia, i leucotrieni. Si assumono per bocca e possono potenziare l’effetto degli antistaminici.

Ciclosporina.
È un immunosoppressore che ha dimostrato buona efficacia in alcuni casi di orticaria-angioedema resistenti alla terapia antistaminica. Il suo uso tuttavia dovrebbe essere limitato a casi selezionati e mantenuto sotto stretto controllo del paziente.

Infine per gli attacchi severi di angioedema e per il rischio di anafilassi alcuni pazienti sensibili ai farmaci o agli alimenti dovrebbero essere dotati di un kit di adrenalina autoiniettabile e istruiti per il suo utilizzo. L’adrenalina autoiniettabile è un salva vita e come tale va impiegata solo in situazioni di elevato rischio per la vita e sempre in attesa di rivolgersi al Pronto Soccorso.
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Allergie: ecco l’antistaminico che si scioglie in bocca

È più di un anno che è stata presentata in Italia ebastina liofilizzata orale, l’unico antistaminico che basta appoggiare sulla lingua per combattere i sintomi della rinite e dell’orticaria. Può essere assunto in qualsiasi momento: a contatto con la lingua, infatti, il farmaco si dissolve in cinque secondi senza bisogno d’acqua, con rilascio immediato del principio attivo.

Un’ottima notizia per i tantissimi italiani che soffrono, proprio (o di più) in questo periodo dell’anno, di rinite o di orticaria: rappresentano il 30% della popolazione e sono in aumento (10% in più ogni anno). Almeno cinque allergici su 10 hanno, infatti, una rinite, spesso complicata da congiuntivite, mentre due su 10 devono combattere l’orticaria.

Ebastina liofilizzata è stata oggetto di un’analisi pubblicata su Allergy, il giornale dell’European Academy of Allergology and Clinical Immunology. Confrontando le conclusioni di tutti gli studi su questo farmaco, ebastina liofilizzata già alla dose minima di 10 mg al giorno ha dimostrato una grande efficacia nell’eliminare i disturbi provocati dalla rinite allergica negli adulti ma anche negli adolescenti. La dose di 20 mg, raccomandata nei casi più gravi, ha addirittura dimostrato di essere più efficace di altri antistaminici di uso comune.
I ricercatori sono arrivati ad analoghe conclusioni per quanto riguarda l’orticaria e l’efficacia di ebastina nel trattarne le tipiche lesioni cutanee.

Ebastina liofilizzata orale ha superato anche le linee guida del progetto ARIA (Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma), secondo le quali un antistaminico non deve dare sonnolenza o interferire con le capacità cognitive e psicomotorie di una persona, e deve essere efficace in tutte le forme di rinite allergica, agendo anche sull’ostruzione nasale e la congiuntivite. Ebastina ha dimostrato la sua efficacia su tutti i sintomi e la sua particolare velocità d’azione, che non pregiudica però la sua performance nel tempo: gli effetti antiallergici di una sola compressa durano oltre le 48 ore. Infine, studi condotti su 5.059 pazienti hanno dimostrato l’alta tollerabilità e sicurezza del farmaco.

Anche i pazienti sono soddisfatti: in 8.000, in uno studio pubblicato su Allergology e Immunopathology (2006) si sono dichiarati, per il 95% del campione analizzato, molto soddisfatti per la rapidità di dissoluzione del farmaco e hanno sostenuto l’importanza di poter assumere il medicinale in ogni momento (93%), per esempio in viaggio o facendo attività sportiva. Più di 8 pazienti su 10 hanno dichiarato alla fine del trattamento di voler cambiare l’antistaminico abituale con ebastina.
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Identikit di ebastina liofilizzata orale

Ebastina liofilizzata orale è un antistaminico di ultima generazione che si assume semplicemente appoggiandolo sulla lingua, senza bisogno di bere acqua o di deglutire la pastiglia, in qualsiasi momento della giornata.

Oltre che per le riniti allergiche di varia gravità (stagionali o perenni), associate o meno a congiuntiviti allergiche, è indicata anche nella terapia dell’orticaria cronica idiomatica
Presenta un rapido inizio d’azione e una notevole potenza antistaminica (ha un’elevata selettività per i recettori H1 dell’istamina) prolungata nel tempo. A contatto con la lingua il farmaco si dissolve in 5 secondi, con rilascio immediato del principio attivo. È ben tollerata ed è priva di effetti sedativi (come la sonnolenza)

Bastano 10 mg una volta al giorno in caso di rinite allergica stagionale o perenne (20 mg, sempre una volta al giorno, per le sintomatologie più gravi) o in caso di orticaria cronica idiopatica

Il fatto di non richiedere l’uso dell’acqua o di non dover essere deglutita, la posologia che prevede una sola dose giornaliera e la possibilità di assumere il farmaco in qualsiasi condizione ambientale sono caratteristiche che garantiscono un’ottima aderenza alla terapia e il rispetto di una buona qualità di vita. Lo provano diversi studi scientifici pubblicati.

Il farmaco è particolarmente indicato per i pazienti che viaggiano spesso, praticano sport, hanno difficoltà di deglutizione (un problema diffuso negli anziani) o si trovano nella necessità di dare una risposta immediata a uno stimolo allergico che può insorgere nelle più disparate condizioni ambientali, dal pranzo fuori casa alla sala d’attesa di un aeroporto

È dispensato dal Servizio Sanitario Nazionale, è in fascia A e richiede la ricetta rossa del medico di base.
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Allergie: gratis il kit anti-shock

Attualmente lo shock anafilattico è uno degli eventi patologici più gravi: infatti, se non trattato tempestivamente, può portare al decesso per collasso cardiocircolatorio, infarto del miocardio o arresto respiratorio.
L’incidenza mondiale annua stimata varia da 10 a 20 per 100.000 persone. Solo in Lombardia si contano ben 680 casi all’anno.

Come ricorda la dottoressa Maria Antonella Muraro, Responsabile del Centro di Riferimento Regionale per lo Studio e la Cura delle Allergie e delle Intolleranze Alimentari della Regione Veneto, «le cause più frequenti sono le allergie a insetti, farmaci e alimenti: in particolare questi ultimi rappresentano una delle principali cause di reazioni allergiche nell’adulto e la prima nel bambino. Il 90% dei casi sono dovuti ad alimenti molto diffusi quali: latte, grano, soia, uovo, arachidi e pesce».

È essenziale il pronto riconoscimento di una reazione anafilattica nei suoi sintomi più classici: eritema e prurito diffusi, orticaria, gravi difficoltà respiratorie, disturbi gastrointestinali, sino al collasso cardiocircolatorio.

L’unico farmaco in grado di modificare la rapida evoluzione di questa sintomatologia è l’adrenalina, che risolve il collasso cardiocircolatorio e l’asma minacciosi per la vita. Il ritardo nella somministrazione aumenta il rischio di reazioni tardive, bifasiche, cioè di ripresa dei sintomi dopo un primo intervallo di remissione.

Il problema principale è dato dal fatto che il paziente si trova spesso lontano dai centri di Pronto Soccorso, per cui l’intervento medico non può avere la necessaria prontezza.
Fortunatamente esiste in commercio un kit salvavita (disponibile gratuitamente anche in Italia dallo scorso settembre): si tratta di un dispositivo auto-iniettore contenente una dose standard di adrenalina che può essere conservata a temperatura ambiente, e può quindi essere tenuta sempre dai pazienti in tasca o in borsa: l’auto-iniettore evita inoltre di dover eseguire tutte le manovre legate alle iniezioni, e rende quindi l’auto-somministrazione di adrenalina facile e rapida in qualunque situazione di emergenza.

Il professor Claudio Ortolani, Direttore dell’Istituto Allergologico Lombardo di Cesano Boscone (Milano), ricorda anche che «i pazienti che hanno già sperimentato una reazione anafilattica dovrebbero essere istruiti sugli eventuali fattori scatenanti e sull’utilizzo dell’autoiniettore di adrenalina. L’adrenalina autoiniettabile dovrebbe essere sempre prescritta in caso di precedente reazione anafilattica ed essere prontamente disponibile per il paziente».
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Glossario per Orticaria – Enciclopedia medica Sanihelp.it


 – Orticaria

 – Pomfo

 – Angioedema

 – Cutireazione

 – Allergene

 – Antistaminici

 – Istamina

 – Leucotrieni


Farmaci


 – AERIUS*18CPR ORODISP 2,5MG

 – AERIUS*20CPR RIV 5MG

 – AERIUS*7CPR RIV 5MG

 – AERIUS*OS SOLUZ 100ML 0,5MG/ML

 – AYRINAL*20CPR 20MG

 – AZOMYR*20CPR RIV 5MG

 – AZOMYR*7CPR RIV 5MG

 – BECLOMETASONE DOC*CR 30G 0,025

 – CERCHIO*20CPR DIV 10MG

 – CERCHIO*OS GTT 20ML 10MG/ML

 – CETERIS*20CPR RIV 10MG

 – CETERIS*OS GTT 20ML 10MG/ML

 – CETIRIZINA ACTAV*20CPR 10MG

 – CETIRIZINA ACTAV*OS GTT FL20ML

 – CETIRIZINA ALTER*20CPR RIV10MG

 – CETIRIZINA DOC*20CPR RIV 10MG

 – CETIRIZINA EG*20CPR RIV 10MG

 – CETIRIZINA EPIF*20CPR RIV 10MG

 – CETIRIZINA FG*20CPR RIV 10MG

 – CETIRIZINA FG*OS GTT FL 20ML

 – CETIRIZINA GERMED*20CPR 10MG

 – CETIRIZINA IG*20CPR RIV 10MG

 – CETIRIZINA IPSO*20CPR RIV 10MG

 – CETIRIZINA M.G.*7CPR RIV 10MG

 – CETIRIZINA MG*20CPR RIV 10MG

 – CETIRIZINA MG*OS GTT FL 20ML

 – CETIRIZINA PENSA*20CPR 10MG

 – CETIRIZINA PENSA*OS GTT FL20ML

 – CETIRIZINA RANB*20CPR DIV 10MG

 – CETIRIZINA RANB*OS GTT FL 20ML

Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti

affanno
fame di aria
dolori alle articolazioni
artralgie
artrite
asfissia
assenza
brulichio
cefalea
repulsione per il cibo
coma
conato
confusione
perdita di conoscenza
perdita di coscienza
lesioni della cute
manifestazioni a carico della cute
dilatazione
dispnea
edema
emicrania
febbre
mancanza del fiato
dolori alle giunture
gonfiore
tendenza a grattarsi
ingrossamento
ipertermia
ipotensione
irritazione
lipotimia
mialgie
dolore ai muscoli
nausea
obnubilamento
lesioni della pelle
manifestazioni a carico della pelle
pizzicore
pomfi
pressione bassa
diminuzione della pressione del sangue
prurito
rallentamento
difficoltà della respirazione
difficoltà di respiro
mancanza del respiro
rigetto
rigurgito
perdita dei sensi
sincope
senso di soffocamento
sonnolenza
stupore
svenimento
innalzamento della temperatura
male di testa
torpore
tumefazione
tumidezza
vellichio
alterazioni del viso
voltastomaco
vomito
sensazione di vomito

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