Sanihelp.it – La vitamina K ha la funzione di stimolare una corretta coagulazione: la somministrazione al neonato è regolarmente praticata dal personale sanitario al momento della nascita, e poi proseguita dalla mamma (sia in caso di allattamento al seno che artificiale) fino al terzo mese compiuto per evitare i sanguinamenti spontanei.
La mamma può aumentare il contenuto di questa vitamina nel suo latte consumando regolarmente spinaci, latticini, finocchi, carote, funghi e noci.
Altra vitamina fondamentale è la D, per un adeguato sviluppo dello scheletro e per evitare il rachitismo. Il latte materno ne contiene una quota limitata, ma è necessario ricorrere a integratori solo se il bambino, per svariate ragioni (clima, pelle nera o molto scura, stile di vita), non è in grado di beneficiare dello stimolo della luce solare per produrre un’adeguata quantità di questa vitamina.
È utile che la mamma che allatta assuma alimenti che la contengono (pesci grassi, uova e funghi) o addizionati di tale vitamina (come gli yogurt speciali).
Per quanto riguarda i minerali, l’Organizzazione Mondiale della Sanità segnala l’importanza del fluoro nella dieta dei bambini: questo minerale infatti è essenziale per la crescita dei denti e per la prevenzione delle carie, ed è inoltre un elemento indispensabile per ridurre la demineralizzazione dello smalto e favorirne la rimineralizzazione.
La dose giornaliera consigliata è di 0,25 mg fino ai 2 anni di vita, 0,50 mg tra i 2 e i 4 anni e di 1 mg al giorno per bambini e ragazzi dai 4 fino ai 16 anni.
Poiché raggiungere l’apporto giornaliero di fluoro è impossibile attraverso il solo consumo di alimenti e bevande, c’è la necessità di ricorrere a un’integrazione, durante la gravidanza (la mineralizzazione dei dentini inizia dal terzo mese di vita intrauterina ) e fino ai 14 anni.