Un anno
Ti do le botte!
di Valeria Leone
Pubblicato il: 13-02-2012
Pubblicato il: 13-02-2012
Picchiare il bambino non serve: ecco la tesi sostenuta da Su Laurent e Peter Reader, due medici britannici, in Il tuo bambino di mese in mese edito da Tecniche Nuove.

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Se lo picchiate perché non si comporta come vorreste, lo autorizzate a colpire chiunque faccia qualcosa che vada contro i suoi desideri. Potrebbe dunque accadere che il bambino si rivolga con violenza contro un coetaneo che ha preso un suo giocattolo. Il bambino non distingue ancora i comportamenti cosiddetti buoni da quelli cattivi, pertanto non può imparare da una punizione fisica. Anche crescendo, le maniere forti non sono le migliori: il bambino potrebbe tendere a comportarsi bene per paura di una punizione.
Se il bambino vi colpisce e di tutta risposta riceve un'altra sberla per dimostrargli che può fare male, il bambino non capirà che i due episodi sono connessi (è ancora piccolo) e si dispererà per essere stato picchiato.
Alcuni genitori sostengono che sculacciare i propri figli sia un metodo efficace e innocuo; la punizione fisica però è una forma di violenza che può originare aggressività nei bambini durante la crescita. Se la violenza e le botte sono inaccettabili nel mondo adulto, perché dovrebbero esserloin quello dei bambini?
Può però capitare di perdere il controllo e tirare un ceffone o una sculacciata, è un atto istintivo che talvolta si fa fatica a controllare. Se dovesse capitare, non siate troppo duri con voi stessi: abbracciate il bimbo e chiedetegli scusa, quando sarà più grande gli insegnerete (e pretenderete) che chieda scusa quando commette un errore. Siate i primi a farlo.

Il tuo bambino di mese in mese - Tecniche Nuove
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