Sanihelp.it – La chirurgia estetica in Gran Bretagna è cresciuta del 16,5% nel 2013 e ha raggiunto quota 50.122 interventi. Descrivono un vero boom i dati appena diramati dalla Baaps, British Association of Aesthetic Plastic Surgeons.
Tra i numeri, balza all’occhio soprattutto quello relativo alla lipoaspirazione, l’intervento che riduce i depositi localizzati di grasso: + 41% rispetto al 2012. Positivi anche i dati della mastoplastica additiva (+13%), dell’intervento alle palpebre (+14%) e del lifting (+13%).
È così anche in Italia? Non proprio. «Da noi il mercato è tendenzialmente stabile – dice Riccardo Mazzola, presidente della SICPRE, Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, che raduna l’80% degli specialisti presenti nel nostro Paese -. Del resto, è anche diversa la situazione economica italiana. Vi è una più oculata attenzione alle spese, che si riflette anche sugli interventi con finalità estetica. Inoltre, da noi non ci sono registri ufficiali degli interventi, per cui ci si può solo limitare a fornire un trend, senza numeri precisi e percentuali».
Tanto basta, però, per fare un distinguo sostanziale tra i due mercati. «Sicuramente in Italia la lipoaspirazione non raggiunge in proporzione i numeri della Gran Bretagna – dice ancora Mazzola -. E comunque bisogna sottolineare che c’è lipoaspirazione e lipoaspirazione. Un conto è eliminare pochi cc di grasso, altro eseguire un intervento completo, in anestesia generale e con ricovero».