Sanihelp.it – Avete mai svegliato il vostro partner perché sognavate di correre e muovevate velocemente le gambe dentro il letto come se lo faceste davvero? Questo perché ogni sogno, quando ci siamo dentro, ci sembra reale: e quindi, di tanto in tanto, finiamo col muoverci per davvero. D'altronde, «sogno o son desto?» è una delle domande che ci facciamo più di frequente. Ebbene, uno studio italiano è andato ad analizzare proprio la nostra attività cerebrale durante la fase REM, scoprendo come in realtà la corteccia motoria del cervello, quella che per intenderci controlla i nostri movimenti, durante il sonno risulta attiva come quando siamo svegli.
Questo significa che, per il cervello, non c'è poi tanta differenza se quei movimenti li stiamo compiendo veramente o meno: se stiamo sognando, o se siamo desti. A scoprirlo sono stati i ricercatori dell'Ospedale Niguarda di Milano, in collaborazione con i colleghi del CNR di Genova, dell'Università de L'Aquila e del Dipartimento di Psicologia dell'Università Sapienza di Roma: lo studio è stato pubblicato proprio in questi giorni sulla rivista specializzata Annals of Neurology. Questa sperimentazione aiuterà a capire meglio cosa succede durante la fase REM, per andare a concepire possibili soluzioni a disturbi legati al sonno: patologie quali il disturbo comportamentale in sonno REM per esempio, caratterizzato dalla comparsa di movimenti agitati che portano a veri e propri traumi, come cadere dal letto o colpire inconsapevolmente il partner a fianco.
«Ci siamo interrogati sulle caratteristiche dell’attività della corteccia motoria in concomitanza con i movimenti oculari rapidi – spiega Lino Nobili, coordinatore dello studio e responsabile del centro di Medicina del Sonno dell'Ospedale Niguarda – e abbiamo osservato che, nonostante la paralisi muscolare che caratterizza la fase REM del sonno (atonia posturale), la corteccia motoria esprime livelli di attività paragonabili a quelli che presenta durante l’esecuzione di un movimento da svegli, come ad esempio muovere una gamba, ma diversi da quelli esibiti nella veglia a riposo. Questo avviene principalmente durante gli episodi di REM caratterizzati da intensa attività oculare rapida e in cui più frequentemente si concentra l'attività onirica».