HomeSalute BenessereSaluteDisturbo bipolare: uno smartphone aiuterà nelle cure

Disturbo bipolare: uno smartphone aiuterà nelle cure

Sanihelp.it – Uno smartphone può essere decisivo nel combattere il disturbo bipolare: è quanto è emerso dalla prima riunione del programma di ricerca internazionale Radar-Cns. Scienziati dell'Irccs Fatebenefratelli di Brescia hanno scoperto che le persone che soffrono di un disturbo bipolare ottengono la prima diagnosi corretta ben 6 anni dopo il primo episodio della malattia.


Nel disturbo bipolare i primi trattamenti sono necessari in quanto il disturbo può essere trattato se diagnosticato in maniera appropriata. Il programma sta esplorando il potenziale dei dispositivi portatili, come smartphone e braccialetti elettronici, nel prevenire e curare malattie come questa, ma anche depressione, sclerosi multipla, epilessia.

Il progetto è volto a monitorare i sintomi e la qualità della vita dei malati, quindi anche a calibrare i trattamenti, attraverso strumenti di valutazione continui che agiscono in remoto (a distanza dal centro clinico o dallo studio del medico), come smartphone e dispositivi indossabili: consentiranno di ottenere un quadro completo, in tempo reale, delle condizioni del malato a un livello di dettaglio in precedenza irraggiungibile. 

Inoltre, questo tipo di monitoraggio potrebbe far sì che il trattamento inizi prima che il quadro clinico del malato si aggravi, prevenendo le ricadute o evitando che questo attenda un peggioramento delle condizioni di salute, prima di cercare un consulto medico.

La collaborazione è guidata dal King’s College di Londra e dalla Janssen Farmaceutici ed è finanziata nell’ambito della Innovative Medicines Initiative (un partenariato pubblico-privato creato tra la Federazione europea delle industrie del settore farmaceutico e l'Unione europea) e comprende 24 istituzioni e aziende provenienti da vari Paesi d’ Europa e dagli Stati Uniti. Il programma riunisce esperti provenienti da diversi campi disciplinari, tra cui ricerca biomedica, ingegneria, informatica, tecnologie informatiche e biostatistica. 

I malati saranno chiamati a identificare i sintomi più importanti e consigliare i ricercatori sul modo migliore per attuare le tecnologie di misurazione e monitoraggio a distanza. Il programma di lavoro durerà fino al 2021.

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