HomeSalute BenessereSaluteRio 2016: nessun caso di Zika associato alle Olimpiadi

Rio 2016: nessun caso di Zika associato alle Olimpiadi

Molti atleti rimasti a casa per timore infezione

Sanihelp.it – Il sipario è calato sullo spettacolo dei Giochi Olimpici di Rio 2016: la fiaccola ora cambia continente e passa in Asia, nelle mani del Giappone, nella cui capitale si svolgerà la prossima manifestazione dei cinque cerchi. Queste Olimpiadi passeranno alla storia per una molteplicità di fattori: i grandi record di Usain Bolt e Michael Phelps, certo; ma non solo. L'edizione numero 31 di quello che è l'evento per eccellenza del mondo sportivo verrà probabilmente ricordata come una delle più disertate sia da pubblico sia, soprattutto, dagli atleti, alcuni dei quali hanno rinunciato a gareggiare per la paura di contrarre il virus Zika. L'infezione diffusa dalle zanzare di tipo Aedes ha infatti visto in Brasile il suo focolaio maggiormente virulento: e da quando è comparsa tale malattia, i casi di microcefalia infantile nel paese carioca sono aumentati a dismisura.


Che fosse un autentico timore o una semplice scusa, i dati in possesso dalla agenzia per la salute delle Nazioni Unite hanno infine dato ragione a chi ha valutato le Olimpiadi una occasione più unica che rara, troppo importante per passare la mano e attendere Tokyo 2020. Secondo l'ONU, infatti, le indagini di laboratorio avrebbero confermato che non si sarebbe verificata nemmeno un'infezione da virus Zika associata ai Giochi di Rio. La World Health Organization, nel suo report di giovedì, ha quindi mostrato come nonostante i timori nessun atleta è tornato in patria portando con sé una malattia riguardo cui la comunità scientifica sta ancora scoprendo tutte le sfaccettature e ripercussioni: una vittoria dunque, che dimostra che la macchina della prevenzione abbia funzionato alla perfezione e si sia meritata la medaglia d'oro.  

Video Salute

Ultime news

Gallery

Lo sapevate che...