Sanihelp.it – Ogni anno nel mondo 17 milioni di persone sono colpite da ictus e 6 milioni muoiono. Oltre 26 milioni sono sopravvissute a un ictus, molte con gravi disabilità e conseguenze devastanti. Una persona su 6 è candidata ad avere un ictus nel corso della propria vita. Sono numeri spaventosi, ma possono essere ridotti.
L’ictus cerebrale, che gli anglosassoni chiamano stroke, è una delle malattie conosciute con il termine cardiovascolari, che costituiscono la prima causa di morte in tutto il mondo. Ogni due secondi una persona viene colpita e purtroppo non tutti ricevono l’assistenza e le cure migliori.
In occasione della Giornata mondiale dell’ictus cerebrale, il 29 ottobre, Alt (Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari Onlus), partner in Italia di World Stroke Organization, lancia il messaggio condiviso a livello mondiale: l’ictus è una malattia curabile, impara a riconoscerlo subito!
Ecco le parole chiave della campagna:
Rapidità: riconoscere subito i sintomi fa la differenza: paralisi del viso, paralisi di un braccio o di una gamba, difficoltà nell’articolare le parole, non perdere tempo nel chiamare l’ambulanza.
Ricovero: in una Stroke Unit migliora le possibilità di salvare la vita e ridurre la disabilità del 14% e questo deve essere garantito a tutti i malati.
Farmaci: la trombolisi, se necessaria, in malati selezionati migliora l’esito del 30%.
Trombectomia endovascolare: può ridurre di oltre il 50% la disabilità, in malati selezionati in centri attrezzati.
Riabilitazione: è un momento fondamentale per il recupero.
Prevenzione: primaria, nei sani, e secondaria, in coloro che hanno già avuto un ictus in precedenza, non solo con i farmaci ma anche con cambiamenti nello stile di vita indispensabili per ridurre il rischio.