HomeSalute BenessereSaluteTumori: scoperto come vincere la loro resistenza ai farmaci

Tumori: scoperto come vincere la loro resistenza ai farmaci

Una nuova strada per la cura del cancro

Sappiamo che esistono due modalità, generalmente associate, per affrontare qualunque tipo di tumori: l’asportazione chirurgica della massa e il bombardamento operato mediante il ricorso a farmaci di tipo chemioterapico. Sfortunatamente, l’efficacia di tali farmaci spesso viene annullata dalla capacità delle cellule tumorali di attivare meccanismi di difesa che le rendono resistenti all’azione delle molecole chimiche. «Purtroppo anche i farmaci più attivi in una prima fase, successivamente smettono di esserlo perché i tumori inventano dei meccanismi cellulari di resistenza per sfuggire alla loro azione e riprendere a crescere incontrollatamente – spiega Saverio Minucci, coordinatore dello studio e direttore del Programma di Nuovi Farmaci dell’Istituto Europeo di Oncologia – generalmente la resistenza al farmaco si sviluppa nell’arco di parecchi mesi o, nei casi migliori, dopo qualche anno dall’inizio del trattamento; ma ci sono anche casi estremi in cui il tumore si dimostra resistente sin dall’inizio. Per questo la ricerca farmaceutica deve cercare nuove molecole, ma anche trovare il modo di disinnescare il fenomeno della resistenza, per ottenere il massimo di efficacia dai farmaci di cui già disponiamo».


Fortunatamente, ora, una nuova ricerca del Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia, facendo luce sui motivi per cui ciò accade, sembra aver individuato il modo per annullare la resistenza delle cellule tumorali. L’indagine ha preso in esame gli effetti del farmaco Sunitinib, utilizzato come prima e seconda linea nel trattamento di diversi tumori: «anche questo farmaco, come gli altri, all’inizio funziona bene; ma poi, ad un certo punto, si sviluppa resistenza – spiega Minucci – con il nostro studio abbiamo individuato il meccanismo grazie al quale la cellula tumorale ‘inganna’ il farmaco. Fortunatamente abbiamo anche scoperto che questo meccanismo di resistenza si può bloccare». A frenare la resistenza delle cellule cancerogene può essere un altro farmaco anti-tumorale: «studiando la resistenza al Sunitinib – continua Mohamed Elgendy, primo firmatario dello studio – abbiamo trovato che l’Everolimus, un farmaco già in uso contro vari tumori, è in grado di neutralizzare i meccanismi di resistenza, rendendo così il tumore nuovamente sensibile al Sunitinib».

Dunque, farmaci in tandem a basse dosi: questa pare essere la soluzione. Dall’analisi di un gruppo pilota di pazienti i risultati sembrano essere confermati, ma per averne certezza bisognerà ampliare il campione; la strada è comunque tracciata.

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