HomeSalute BenessereSaluteColangite biliare primitiva, questa sconosciuta

Colangite biliare primitiva, questa sconosciuta

Sanihelp.it – Malattia epatica cronica e autoimmune, colpisce più frequentemente donne, in genere tra i 40 e i 50 anni. È la colangite biliare primitiva, malattia rara del fegato di cui ora sono ora i primi dati epidemiologici italiani. A presentarli è il professor Domenico Alvaro, dell'università Sapienza di Roma) al 50° meeting annuale dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato.


Sulla base dei dati forniti da Orphanet, la colangite biliare primitiva ha una prevalenza di 21 casi su 100.000 persone e un'incidenza di 3 su 100.000 l'anno a livello globale. Lo studio stima una prevalenza di 28 casi su 100.000 e un'incidenza di 5,3 casi su 100.000 l'anno nel 2015.

Nel periodo esaminato, 412 partecipanti allo studio avevano una diagnosi di CBP e, tra questi, 134 sono stati considerati nuovi casi. La popolazione di affetti da CBP è per lo più costituita da donne (rapporto 4,5:1 tra sesso femminile e sesso maschile) e l’età media è risultata essere pari a 64.6 anni.

Le comorbidità più comunemente riportate sono l'osteoporosi (21,5%), l'ipotiroidismo (13%), il diabete (12,7%) e le malattie autoimmuni del tessuto connettivo (6.1%). Per quanto riguarda la terapia farmacologica, l’88.4% dei malati è in trattamento e tra questi il 92% assume acido ursodesossicolico, unico farmaco a oggi disponibile per la terapia.

Riguardo ai risultati, c’è da mettere in evidenza come il rapporto femmine/maschi di 4,5:1 sia molto più basso di quanto comunemente si ritenga e in linea con studi epidemiologici condotti in altri Paesi. Inoltre, la CBP risulta frequentemente associata ad altre patologie, per cui ancora una volta è necessario sottolineare come il trattamento di questa malattia debba tener conto delle comorbidità (diabete, malattie del connettivo ecc.), che impattano ulteriormente sulla qualità e durata della vita.

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