HomeDietaÈ la carbonara la pasta italiana più amata nel mondo

È la carbonara la pasta italiana più amata nel mondo

Sanihelp.it – La pasta alla carbonara è la ricetta italiana più amata al mondo, ma è anche la più controversa. Secondo una recente la ricerca Doxa-Aidepi, la carbonara (insieme a pasta al forno e spaghetti al pomodoro) è tra le 3 ricette del cuore dei 15-35enni e la preferita in assoluto dal 18% degli italiani (soprattutto uomini) e nel Nord ovest. Ma la pasta alla carbonara è anche un fenomeno globale, visto che secondo il Google food trends 2016 è la ricetta più cliccata negli USA dopo la pasta al ragù alla bolognese.


Per i puristi italiani esiste solo una maniera per farla e 5 ingredienti: guanciale, pecorino, uovo, sale e pepe. Nemmeno l’olio sarebbe contemplato: è il guanciale, tagliato a tocchetti e per metà grasso, che si scioglie sul fuoco e che costituisce l’olio di una volta. I più innovatori invece credono che essendo la pasta un piatto versatile, non debbano esserci limiti all’interpretazione culinaria di questa ricetta.

Le possibili varianti? L’uovo: meglio utilizzare solo il tuorlo, ma non è un delitto aggiungere un po’ di albume. La cosa da evitare è farlo diventare una frittata, cuocendolo in padella. La tradizione della carbonara nasce tra Lazio e Abruzzo e qui di casa è il pecorino. Ma l’errore più marchiano, diffuso fuori dai nostri confini, è quello di aggiungere la panna. Questo ingrediente non fa altro che aumentare l’untuosità della carbonara, oltre che appiattirne il gusto. Infine vanno evitati aglio e cipolla, un’aggiunta inutile perché la carbonara è piatto già dai sapori forte.

Al di fuori dell’Italia poi avvengono le interpretazioni più fantasiose: in Francia e Germania sono in vendita addirittura preparati liofilizzati al gusto di carbonara. In Inghilterra l’uovo è sostituito dalla besciamella, mentre in Giappone solitamente viene aggiunta la panna e tolto il pecorino. 

Pasta corta o lunga? Entrambe. Per molti la carbonara per eccellenza è il rigatone. Al massimo si possono utilizzare le mezze maniche. Tra alcuni opinionisti del food, c’è anche chi pensa che le interpretazioni a base di pasta non dovrebbero avere limiti. Come il giornalista americano Adam Gopnik del New Yorker, che lo scorso anno ha posto l’attenzione sul fatto che molte ricette tipiche della tradizione contadina sono nate per pura improvvisazione, su quello che era disponibile in frigo e non seguendo una precisa ricetta. 

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