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Peeling in primavera per prepararsi all’abbronzatura

Sanihelp.it – Durante l’inverno si sono accumulate tante alterazioni, tanti danni che l’inclemenza dei fattori ambientali, dello smog, degli ambienti domestici e/o lavorativi con scarsa umidità hanno determinato. Come dare nuova luminosità alla pelle? «Con un peeling, metodica ormai molto semplice, ben diversa da quella che veniva utilizzati anni fa – spiega il professor Leonardo Celleno, presidente Aideco-Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia – Permette di rimuovere pian piano gli strati superficiali della cute e con essi molte imperfezioni, schiarire le macchie, ridurre le microrugosità superficiali, senza reazioni importanti».


Ne esistono di diversi tipi e possono essere divisi in superficiali, medi e profondi: sta al dermatologo giudicare quale tipo è più indicato. «Si basano su sostanze che possono avere compiti, funzioni e capacità di penetrazione nella pelle differenti – continua Celleno – In tutti sono più o meno presenti sostanze cheratolitiche, per modificare e portare via gli strati epidermici superficiali (peeling superficiali), permettendo agli altri componenti una penetrazione più profonda anche al di sotto dell’epidermide (peeling medi) o raggiungendo il derma medio (peeling profondi).
 
Possono essere utilizzati i famosi alfa-idrossiacidi (acido glicolico, acido mandelico) – anche detti acidi della frutta – per ottenere un’azione cheratolitica superficiale, o l’acido salicilico per avere una più potente azione di superficie. A questi possono essere associate sostanze come l’acido piruvico o altre, in grado di penetrare di più e che possono stimolare il derma, innescando la risposta dei fibroblasti con deposizione di nuovo collagene. Solamente in alcuni casi (gravi cicatrici) si utilizzano peeling profondi a base di fenoli o acido tricloroacetico.
 
È una metodica rapida (non richiede più di 20-30 minuti per la sua esecuzione in studio) e non costa molto, ma è importante che venga condotta da un professionista. Un peeling superficiale non richiede assenze lavorative e il giorno dopo è possibile svolgere le abitudini quotidiane. 

«Ma attenzione – avvisa il professore – è questo il momento giusto per il peeling, prima dell’estate. Tutte queste attività che vogliamo promuovere sulla pelle devono esser infatti realizzate evitando l’esposizione solare. Accanto al peeling il dermatologo può decidere, qualora ci fossero lesioni, di utilizzare il laser».
 
Peeling e laser si devono accompagnare a una prescrizione cosmetologica: gli specialisti consigliano di sfruttate tutte quelle sostanze lenitive che aiutano a ridurre il più o meno effetto aggressivo del trattamento, permettendo un recupero rapido. Come? Con sostanze idratanti e ricostituenti che servono a ripristinare la barriera cutanea, migliorando la texture e l’idratazione della pelle. Dopo il trattamento va utilizzata una crema da giorno con fattore di protezione sia per gli UVB che per gli UVA.

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FonteAideco

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