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Contro le fratture calcio e vitamina D non bastano

Sanihelp.it – Le persone anziane  lo sanno molto bene: sperimentare una frattura a una certa età è una bruttissima esperienza perché difficilmente si guarisce del tutto e si riacquista la propria autonomia.


La maggiore aspettativa di vita porta con sé tutta una serie di problemi e quello della fragilità ossea è sicuramente uno di questi: con l’avanzare dell’età, soprattutto nel sesso femminile, si assiste a una progressiva demenirelizzazione delle ossa, che diventano più fragili e più propense a rompersi anche a causa di una caduta banale.

Il processo, sicuramente fisiologico in una certa misura, può essere aggravato da tutta una serie di fattori, dalle terapie farmacologiche che fra gli effetti collaterali prevedono appunto la perdita di osso a errate abitudini alimentari che non consentono di introdurre abbastanza calcio e vitamina D, due nutrienti fondamentali per la salute delle ossa.

Il calcio è abbondante nei prodotti lattiero caseari, nel cavolo, nei broccoli e negli ortaggi, nei fichi, nelle arance, nel pesce fresco, nei fagioli e nella soia.

Per quanto riguarda la vitamina D, invece, è scarsamente presente nei prodotti alimentari, mentre si può sintetizzare a partire dalla pelle per esposizione ai raggi solari, anche se con l’avanzare dell’età questo meccanismo tende a perdere di efficacia.

Uno studio pubblicato sulla rivista European Journal of Epidemiology ha rivelato, però, come oltre ad ottimizzare l’assunzione di calcio e vitamina D, bisogna prestare attenzione anche a quelli di magnesio, poiché se i livelli sono bassi aumenta il rischio di sperimentare fratture, soprattutto dell’anca.

Gli autori dello studio sono arrivati a queste conclusioni dopo aver seguito quasi 2500 uomini di mezza età, per 20 anni, scoprendo che quelli che potevano vantare livelli circolanti elevati di magnesio hanno goduto di una riduzione del rischio fratture di circa il 44%, mentre quelli con carenza hanno evidenziato una certa propensione per le fratture, in particolare quella dell’anca.

Il magnesio è presente nell’acqua, un motivo in più dunque per curare la corretta idratazione, ma anche nelle verdure a foglia verde, nella frutta a guscio, nei legumi e nelle farine integrali.

Di routine, quindi, nelle persone anziane bisognerebbe controllare i livelli circolanti di magnesio che può diventare carente, non solo in caso di un’alimentazione poco equilibrata, ma anche come conseguenza di alcune terapie farmacologiche o di disturbi intestinali. 

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