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Meno sale per contrastare la ritenzione idrica

Sanihelp.it – Le temperature, seppure lentamente, cominciano a salire e la voglia di abiti corti, sandali e costume si fa sempre più forte.


Per molte persone, tuttavia, lo scoprirsi coincide anche con il ritrovarsi a fare i conti con vari inestetismi fisici, accentuati anche dalla sensazione di sentirsi gonfi e pesanti.

Questa fastidiosa sensazione, molto spesso, è innescata dalla ritenzione idrica, un meccanismo accentuato dalla scarsa propensione a idratarsi correttamente e ad alimentarsi introducendo grosse quantità di sodio.

L’eccesso di sodio nella dieta è un problema di non facile soluzione, perché il problema è originato non tanto dal sale che si aggiunge mentre si cucina, ma da tutto quello nascosto nei vari alimenti che si comprano già belli e pronti.

In questo senso è importante ricordare innanzitutto la famosa regola dell’8, ovvero almeno 8 bicchieri di acqua ogni anno, senza trascurare come consigliato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità che durante il giorno non si dovrebbero consumare più di 5 g di sale da cucina, di leggere con grande attenzione le etichette alimentari di prodotti preconfezionati.

In questo senso è bene sapere che le sigle E250-E251 corrispondono al nitrato e nitrito di sodio, mentre le sigle da a E620 a E625 indicano la presenza di acido glutammico e glutammato monosodico.

La ritenzione idrica, dunque, si combatte anche con la corretta idratazione che non può prescindere dal contenuto di acqua della frutta e della verdura di stagione: l’ideale sarebbe aprire ogni pasto con un frutto o una verdura; in ogni caso ogni giorno fra cruda e cotta, bisognerebbe consumarne 5 porzioni. 

Per ridurre la ritenzione idrica, inoltre, è bene cercare di minimizzare il più possibile il consumo formaggi stagionati e insaccati e preferire formaggi preschi come la ricotta e non disdegnare, ma anzi consumare regolarmente,  i carboidrati integrali.

Per chi, poi, vuole ridurre al limite inferiore l’intake del sale è bene sapere che in commercio esistono diversi sostituti del cloruro di sodio: i prodotti più innovativi hanno anche risolto il problema della scarsa palatabilità e del retrogusto amaro dovuto alla sostituzione del sodio con il potassio. 

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