HomeSalute BenessereSaluteUno zucchero contro l'emicrania da Pronto soccorso

Uno zucchero contro l’emicrania da Pronto soccorso

Sanihelp.it – Basta un po’ di zucchero e la pillola va giù, cantilenava la famosa canzone di Mary Poppins. Roberto De Simone dell’Università Federico II di Napoli l’ha presa alla lettera eleminando una serie di farmaci spesso impotenti a risolvere il cosiddetto stato di male emicranico, un violento attacco che dura oltre 72 ore e spesso porta al Pronto Soccorso, dove viene trattato con dosi massicce di triptani, analgesici, ergotaminici, antiemetici, ansiolitici, fino a corticosteroidi per via endovena, in genere desametazone.


Queste misure in genere non sortiscono l’effetto sperato di accorciare l’attacco, che spesso si prolunga senza tregua oltre le canoniche 72 ore, limite massimo di un normale attacco emicranico.
De Simone ha messo a punto un trattamento, preso a prestito dagli oncologi, che lo usano per ridurre l’edema intracranico generato da tumori cerebrali espansivi, dove si usa l’infusione dello zucchero mannitolo che, grazie alle sue proprietà osmotiche, riduce la pressione intracranica.

Il neurologo si è reso conto che nello stato di male emicranico si verifica una vera e propria ipertensione endocranica, presente nel 90% dei casi, che non rispondono ai trattamenti somministrati in Pronto Soccorso.

Ciò sarebbe dovuto allo schiacciamento di un tratto più o meno lungo della vena cerebrale chiamata seno trasverso e ciò fa aumentare sempre di più la pressione liquorale, innescando un circolo vizioso che alla fine trova un equilibrio che oscilla attorno a valori pressori più elevati (49%).

Questo nuovo equilibrio si chiama SVC, acronimo di self-limiting collapse, valore di collasso autolimitante che, automatenendosi, per ragioni pressorie fa persistere lo stato di male a dispetto delle terapie che nulla possono sui meccanismi fisicodinamici del fenomeno, che può essere turbato solo dalle proprietà osmotiche del mannitolo, che li combatte sul loro stesso piano.

Al congresso di Stresa, De Simone presenta la casistica dei malati trattati efficacemente con infusione di mannitolo, una pratica che, se confermata dai prossimi studi, potrà entrare a buon diritto nella pratica clinica di uno dei mal di testa più spinosi che un medico possa trovarsi a trattare, con grosso risparmio di costi per il SSN e di disagi per il malato.

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