HomeSalute BenessereSaluteIpotiroidismo: un malato su 5 non controlla la malattia

Ipotiroidismo: un malato su 5 non controlla la malattia

Sanihelp.it – La levotiroxina è risultata nel 2013 il farmaco più prescritto negli Stati Uniti e in Italia, contendendosi il primato con le statine per abbassare i livelli di colesterolo e i farmaci gastro-protettori.


Prima delle nuove formulazioni il 20% dei malati ipotiroidei (l’ipotiroidismo interessa il genere femminile in misura 10 volte superiore a quello maschile e colpisce circa il 5% della popolazione italiana, una percentuale, simile al diabete mellito) non raggiungeva il controllo ottimale della patologia, con sintomi residui e rischio di disturbi e comorbidità.

Eppure la levotiroxina è uno dei tre farmaci più prescritti al mondo, proprio a causa della diffusione epidemica delle malattie della tiroide e soprattutto la sua assunzione è cronica. Fatto che comporta una serie di problematiche complesse: dalla discontinuità di assunzione dell’ormone, alle modalità di somministrazione e alla corretta assunzione (come il prolungamento del digiuno post ingestione fino a 60 minuti per permettere la migliore efficienza dell’assorbimento ormonale).

Ma influiscono anche le interazioni con altri medicamenti e la personalizzazione del dosaggio, non sempre facile da ottenere. Oggi i problemi di assorbimento possono essere affrontati con maggior efficienza grazie alla disponibilità di preparazioni maggiormente solubili di levotiroxina sotto forma di capsule softgel o formulazioni liquide.

Le tradizionali formulazioni in compresse richiedono infatti il fisiologico pH acido dello stomaco per una maggiore biodisponibilità e un efficiente assorbimento, spesso alterato da cibi, farmaci e patologie come l’infezione da H. Pylori che colpisce il 50% della popolazione mondiale. Questo fa sì che il malato debba assumere la compressa con modalità e tempistiche che possono interferire con le normali attività lavorative e/o sociali (pensiamo ai lavoratori turnisti) e peggiorare la qualità di vita, oppure essere soggette a dimenticanze o imporre routine.

Le nuove formulazioni liquide e softgel sono preziose anche per quei malati che per patologie particolari (gastriti croniche; celiachia; malattie infiammatorie gastro-intestinali) presentino problemi di malassorbimento. E migliore assorbimento si traduce anche in una lieve, ma non trascurabile riduzione del fabbisogno di levo-tiroxina.

Quest’ultimo dipende da una serie di fattori: età, peso, comorbidità, causa dell’ipotiroidismo. Per evitare rischi di sovra o sotto dosaggio è sempre bene effettuare periodici controlli e ritarare eventualmente il dosaggio in atto in base ai valori di TSH e di FT4, ormoni marker dell’omeostasi tiroidea farmacologica.

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FonteCuem

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