HomeMamma e bambinoScreening, controlli e visite: il vademecum per i genitori

Screening, controlli e visite: il vademecum per i genitori

Dai denti alle ossa

Sanihelp.it – Una guida su quando e come effettuare screening oculistici, ortopedici, dentistici e altro: i consigli dei medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e del magazine digitale a cura dell’IBG (Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente) diretto dal professor Alberto G. Ugazio.


Screening oculistici. Hanno lo scopo di individuare patologie oculari in maniera semplice e non invasiva. Il primo va effettuato alla nascita, attraverso il test del riflesso rosso in campo pupillare e serve a individuare, tra gli altri, il retinoblastoma, la cataratta congenita e la retinopatia del prematuro. Lo screening può essere eseguito dal neonatologo o pediatra presso il punto nascita prima della dimissione del neonato.

Entro i 3 anni di età è raccomandato uno screening visivo che serve a escludere difetti refrattivi o di vista, presenza di ambliopia (in gergo occhio pigro), strabismo o anomalie della motilità oculare. Il controllo, eseguito dall’ortottista e dall’oculista pediatra, si basa sull’impiego di test semplici e rapidi.

Controlli ortopedici. Nel corso delle visite periodiche, il pediatra effettua dei controlli clinici per verificare l’eventuale presenza di una problematica ortopedica e, in caso, prescrivere un controllo specialistico.

Sono 3 i periodi in cui effettuare controlli ortopedici. Il primo alla nascita (si verificano tra gli altri displasie congenite all’anca e altre malformazioni, piede torto congenito, torcicollo, tibia curva congenita). Poi, una volta acquisita la posizione eretta e la deambulazione su due piedi: si verificano eventuali difetti in deambulazione, claudicazione e piede piatto. Infine nella fase pre-adolescenziale, in cui si controllano patologie della colonna quali scoliosi e cifosi.

Esame per la displasia congenita dell'anca. È una delle malformazioni più frequenti dell’apparato locomotore, che permette il movimento del corpo. Lo screening clinico universale viene effettuato dal neonatologo o dal pediatra presso il punto nascita prima della dimissione del neonato e dal pediatra di famiglia in occasione della prima visita.

L’esame ecografico può essere prescritto dal pediatra di famiglia ed eseguito in qualunque centro diagnostico. Comprende un’ampia varietà di malformazioni dell’anca neonatale: dalle più lievi (displasia acetabolari) alle più gravi (lussazione franca), non tutte diagnosticabili con una semplice visita pediatrica oppure ortopedica.

L’esame ecografico è immediato nei bambini con test clinico positivo o eseguito tra le 4-6 e le 8 settimane per tutti gli altri. Infine ci sono i controlli clinici periodici, da effettuarsi fino all’inizio della deambulazione. L’esame radiografico non trova più alcun posto nel programma di screening in quanto espone a radiazioni e deve essere utilizzato solo in fase diagnostico/terapeutica.

Prima visita dal dentista. Può avvenire quando si è completata la dentizione da latte (circa 3-4 anni). Tuttavia, in presenza di problematiche importanti come mancata eruzione dei denti da latte o malformazioni, si può anticipare il controllo odontoiatrico. Per evitare un impatto brusco con la poltrona del dentista, è importante che le visite vengano effettuate anche in assenza di condizioni di urgenza o dolore.

La visita odontoiatrica rivelerà la presenza di abitudini viziate, come il succhiamento del dito e/o del ciuccio o di alterazioni funzionali, come la deglutizione deviata e la respirazione orale. In caso di assenza di problematiche da trattare, i controlli periodici andranno effettuati ogni 6-12 mesi.

Screening per malattie metaboliche. Sono oltre 600 e costituiscono circa il 10% delle malattie rare. Grazie allo screening neonatale esteso, è possibile individuare oltre 40 malattie differenti, in cui la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo possono evitare l’insorgenza di sintomi invalidanti e, nei casi più gravi, la morte. 

La positività allo screening rappresenta l’inizio di un percorso ed è per questo che si parla di sistema screening. L’esito positivo non equivale a una diagnosi di malattia: in caso di positività, il neonato viene convocato in tempi rapidi e sottoposto a ulteriori esami. Se il risultato è confermato viene subito avviata la terapia, basata su modifiche della dieta e sull’impiego di farmaci e vitamine. La terapia è specifica per ciascuna malattia e deve essere seguita in centri specializzati. Oltre alle cure standard, in alcune malattie individuabili con lo SNE il trapianto di fegato si è dimostrato efficace.

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