HomeSalute BenessereSaluteParodontite: rischi sottostimati, può far cadere i denti

Parodontite: rischi sottostimati, può far cadere i denti

Sanihelp.it – Nell’ambito del VI Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, promosso da FederAnziani, la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia ha presentato un documento che identifica le criticità in tema di tutela della salute orale e propone soluzioni concrete per la prevenzione e la cura, in particolare della malattia parodontale.


 La parodontite è una malattia infiammatoria causata da batteri che distrugge i tessuti di supporto dei denti ed è la 6° malattia cronica più diffusa al mondo. In Italia colpisce oltre il 50% della popolazione, nel 10-14% dei casi in forme gravi, aumentando il rischio di patologie sistemiche come il diabete e le malattie cardiovascolari.

Insieme alla carie, è la causa principale di perdita dei denti, con forte impatto socio-economico e sulla qualità di vita. Ogni anno oltre 2,5 milioni di italiani ricorrono alla protesi fissa o mobile, di cui 1 milione a causa della parodontite, con costi che toccano i 2,5 miliardi di euro all'anno per le sole spese odontoiatriche, senza contare i costi relativi alle gravi ripercussioni sulla salute generale.

Nonostante questi dati, in Italia non esistono programmi di informazione e prevenzione e solo 1 italiano su 4 è consapevole di essere malato di parodontite e ne conosce le conseguenze. Il 90% di coloro che soffrono di disturbi parodontali non ha ricevuto una diagnosi corretta tanto che solo 1 su 100 viene sottoposto a cure specifiche e le strutture pubbliche o convenzionate coprono appena il 5,4% delle prestazioni odontoiatriche.

Per costruire un servizio sanitario più a misura di cittadino, la SIdP, alla luce del confronto con le categorie di medicina generale, propone il potenziamento del ruolo della sanità pubblica in collaborazione con gli specialisti di area medica, attraverso campagne di comunicazione alla popolazione promosse a livello istituzionale con le società scientifiche, una maggiore formazione specialistica con il coinvolgimento almeno di cardiologi, diabetologi e medici di medicina generale, l’inserimento di routine presso le strutture odontoiatriche pubbliche della diagnosi e della terapia parodontale e dell’istruzione a una corretta igiene orale. 

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