HomeSalute BenessereTumoriIl gene Jolie non aumenta la mortalità per cancro al seno

Il gene Jolie non aumenta la mortalità per cancro al seno

Tumori: prevenzione e terapie

Sanihelp.it – La sopravvivenza di giovani donne dopo un cancro al seno non è influenzata dalla presenza dei cosiddetti geni Jolie, le mutazioni di Brca1 e 2 associate a un maggior rischio di tumore della mammella e delle ovaie. Lo afferma uno studio condotto su circa 3 mila pazienti in Gran Bretagna e pubblicato sulla rivista Lancet Oncology.


Le mutazioni dei geni in questione, rese famose dalla decisione dell'attrice di sottoporsi a interventi preventivi per evitare il cancro in virtù della scoperta di queste anomalie genetiche, impediscono al Dna di auto-ripararsi e aumentano il rischio di essere colpiti da tumore. Tuttavia, secondo questa nuova ricerca, non aumentano le probabilità di recidiva dopo un cancro al seno: per le pazienti under 40 le probabilità di sopravvivenza a 10 anni dalla diagnosi sono le stesse delle pazienti prive dei geni Brca1 e 2 mutati.

L'équipe coordinata da Diana Eccles, dell'università di Southampton, che ha eseguito lo studio, ha seguito per 10 anni le cartelle cliniche di 2.733 donne fra i 18 e i 44 anni d'età, trattate per un cancro al seno in diversi ospedali del Regno Unito. Di queste donne, il 12% è risultato portatrice della mutazione. Nell'arco di un decennio, 651 pazienti sono morte, ma la presenza dei geni mutati non ha avuto effetti sulla sopravvivenza.

Un terzo delle donne con i geni Jolie è stato sottoposto alla mastectomia bilaterale: l'intervento non sembra aumentare le chance di sopravvivenza a 10 anni dalla diagnosi, ma secondo i ricercatori, potrebbe avere un effetto protettivo più a lungo termine.

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