HomeSalute BenessereSaluteTroppi raggi X dal dentista: spesso sono inutili

Troppi raggi X dal dentista: spesso sono inutili

Sanihelp.it – Una Tac per eseguire un impianto per i denti mancanti, un’altra come controllo, per valutare le condizioni complessive della bocca. La disponibilità degli strumenti porta a usarli anche quando se ne potrebbe fare a meno, esponendo i cittadini a radiazioni inutili. Lo denunciano gli esperti della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP). 


Basta una sola Tac per assorbire circa la metà della dose di radiazioni di fondo naturali a cui siamo esposti nell’arco di un anno: chi si sottopone a più di un esame radiologico dentistico l’anno ha un rischio di tumori tiroidei e cerebrali. Ed è boom nella vendita dei macchinari per la Tac volumetrica a fascio conico, lo strumento più venduto fra tutti i macchinari radiologici per i dentisti e gli acquisti cresceranno al ritmo del 5% annuo per il prossimo decennio.

Gli specialisti richiamano i colleghi a un utilizzo appropriato, limitato ai casi in cui è necessario e sempre scegliendo il test meno pesante dal punto di vista dell’esposizione a radiazioni ionizzanti. Le quattro mini-RX endorali per esempio sono un ottimo test di screening di base che comporta un’esposizione ai raggi molto bassa. Anche la ortopanoramica è abbastanza contenuta, mentre è diverso il caso delle Tac: quelle standard possono andare da 280 a 1400 microsievert, le più nuove volumetriche a fascio conico da 60 a 1000.

Utilizzarle come screening, come talvolta accade, significa esporre il malato a una dose eccessiva e inutile di raggi: il loro impiego deve arrivare dopo un’attenta valutazione, negli individui in cui c’è una precisa indicazione clinica.

Sono sempre di più gli studi dentistici che hanno a disposizione apparecchi per la Tac, soprattutto le più nuove a fascio conico: gli studi segnalano che fra i macchinari che emettono meno raggi e quelli che erogano dosi più elevate ci può essere una differenza fino a 100 volte. Sebbene espongano a un minor quantitativo di radiazioni rispetto alle Tac standard, la sempre maggior diffusione potrebbe portare a un utilizzo eccessivo.

Ci sono molti modi con cui si può diminuire l’esposizione alle radiazioni senza compromettere l’efficacia diagnostica. Oltre a impiegare protezioni per le aree sensibili durante il test, come il collare o il camice piombato, è importante ridurre al minimo l’area analizzata.

Un’eccessiva e inappropriata esposizione può aumentare il rischio di malattie alla tiroide o di alcuni tumori: per questo anche l’American Dental Association raccomanda ai dentisti di ricorrere con giudizio ai raggi X. Per individui con una bocca sana e non a rischio, le linee guida dell’associazione suggeriscono non più di una mini rx ogni 1-2 anni da bambini, una ogni anno e mezzo-tre anni da adolescenti e una ogni 2-3 anni da adulti: per chi ha problemi dentali il numero può crescere.

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