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Tutti i numeri sull’infertilità in Italia

Dati incoraggianti sulla PMA spazzano via le preoccupazioni

Sanihelp.it – Ormai da qualche anno in Italia il trend delle nascite è sempre più negativo e ha raggiunto picchi allarmanti. Basti pensare che nel 2017 si è toccato il minimo storico, con soli 464.000 bambini nati.


Non si tratta solo di un problema sociale legato alla crisi economica. È certamente vero che le difficoltà finanziarie delle coppie italiane scoraggiano e posticipano il momento in cui diventare genitori, ma esiste un altro fattore che è altrettanto determinante di questo fenomeno: l’infertilità.

I numeri dell’infertilità sono più significativi di quanto si possa immaginare, e proveremo a riassumerli in questo articolo con il sostegno di un’utile infografica realizzata dal Centro Fecondazione Assistita Alma Res.

Un po’ di cifre

L’infertilità è una patologia (così la definisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità) che colpisce entrambi i sessi, coinvolgendo il 15% circa delle coppie italiane. Uomini e donne, però, vengono colpiti in misura differente dal fenomeno: i primi riportano percentuali più basse, pari a quasi il 29% dei casi; le seconde, invece, risultano essere le vittime più colpite, con il 39,2% della probabilità. Vi è poi un terzo dato che ci dice che nel 18% dei casi sono entrambi i membri della coppia a non essere fertili.

Non solo la casistica ma anche le cause della patologia variano in base al sesso. Tra quelle più frequenti nelle donne si registrano una ridotta riserva ovarica (11.4%), il fattore tubarico (9,7%) e il fattore multiplo femminile (6,5%). Nell’uomo si tratta principalmente dell’inquinamento dovuto alle polveri sottili (60%). Può capitare, infine, di non poter risalire alla fonte del problema, e si parla quindi di »infertilità idiopatica» (16,2%).

Tutte queste ragioni portano le donne italiane a partorire in media 1,34 figli, un numero molto lontano dal tasso di fecondità ideale per mantenere costante la popolazione (2,1).

Risolvere il problema con la procreazione medicalmente assistita

Una soluzione a questo problema esiste, ed è la PMA. Le terapie sono di vario tipo, e cambiano in base alle cause della patologia del paziente.

La FIVET prevede la fecondazione mediante l’unione di spermatozoi e ovuli all’interno di specifiche piastre da laboratorio. Nella versione omologa (ossia quando i gameti provengono dalla coppia che riceve il trattamento, diversamente da quella eterologa), la FIVET viene utilizzata nel 60% dei casi.

La ICSI omologa, invece, è la microiniezione di uno spermatozoo all’interno dell’ovocita, ed è il 42% delle coppie a ricorrervi.

Buone notizie: la PMA funziona

Che sia omologa o eterologa, le percentuali di successo della PMA sono decisamente incoraggianti, soprattutto nelle donne più giovani: entro i 40 anni le probabilità oscillano tra il 27,1% e il 45,5% tra le diverse tipologie di intervento.

Infografica infertilitàƒÂƒà‚ 

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