HomeSalute BenessereSaluteChi vive in città ha una salute peggiore: lo dice la scienza

Chi vive in città ha una salute peggiore: lo dice la scienza

Sanihelp.it – Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte: assieme a tumori, diabete e disturbi respiratori cronici, costituiscono oggi il principale rischio per la salute e lo sviluppo umano, secondo quanto emerso nel corso dell’11th Italian Diabetes & Obesity Barometer Forum promosso da Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation.


Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le malattie non trasmissibili sono responsabili di oltre i due terzi delle morti a livello globale, circa 36 milioni di persone. Una buona parte è attribuibile a rischi legati all’urbanizzazione. Le città uccidono principalmente a causa di stili di vita scorretti come l’inattività fisica, responsabile di obesità e diabete, correlate a loro volta al rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e tumori.

L’ambiente creato dall’urbanizzazione ha un forte impatto sulla salute dei cittadini. I dati indicano che solo un terzo del problema sia legato all’inquinamento atmosferico; ben i due terzi è correlato a comportamenti individuali che spesso lo stile di vita cittadino porta ad adottare e che mettono in serio pericolo la salute.

L’inattività fisica causa 3,2 milioni di morti ogni anno, l’ipertensione 0,4 milioni, l’obesità è responsabile di 4,4 milioni di morti annui e l’inquinamento di 3,7 milioni. Non solo, da un’analisi dell’impatto sui sistemi sanitari in termini economici è emerso che l’inattività fisica è costata oltre 37 milioni di dollari nel 2013, tra spese sanitarie e perdita di produttività, il diabete è stato responsabile di un aumento della spesa sanitaria da 612 a oltre 1.000 miliardi di dollari negli ultimi 10 anni e l’inquinamento ha avuto un impatto sulla spesa sanitaria di 21 miliardi di dollari nel 2015.

Il 65% delle persone con diabete vive in ambiente urbano e ben il 44% di tutti i casi di diabete tipo 2 è attribuibile proprio all’obesità e al sovrappeso, malattie legate soprattutto agli stili di vita scorretti. Il rischio complessivo di morte prematura raddoppia ogni 5 punti di crescita dell’indice di massa corporea: una persona con diabete e sovrappeso ha un rischio raddoppiato di morire entro 10 anni, rispetto a una persona con diabete di peso normale e una con diabete e obesa un rischio quadruplicato.

Quella che viene definita diabesità è strettamente legata alla principale causa di morte in assoluto: le malattie cardiovascolari. Infatti, la prevalenza delle malattie cardiovascolari nel diabete, ossia il numero di persone con diabete che vanno incontro nella loro vita ad almeno un evento cardiovascolare, è del 23,2%: in pratica una su 4. Il problema non può più essere sottovalutato, tanto più considerando la crescita costante della popolazione urbana mondiale, che ogni anno aumenta di circa 60 milioni di persone. Secondo l’International Diabetes Federation nei prossimi 25 anni 3 persone con diabete su 4 vivranno nelle città. 

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