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Prostata in pericolo con dieta grassa e colesterolo alto

Sanihelp.it – Il colesterolo alto aumenta il rischio di sviluppare l’iperplasia prostatica benigna e il tumore. Lo attestano due studi internazionali: il primo è stato pubblicato sulla rivista Prostate (2018) e ha preso in considerazione circa 36 mila uomini. I maschi con propensione a mantenere o sviluppare livelli di colesterolo alto, supportati da una dieta pesante, ricca di grassi, avevano quasi il 25% di probabilità in più di incorrere in un ingrossamento della prostata. Il 13% di casi si è registrato nel gruppo a maggior rischio per iperlipidemia contro meno del 6% riscontrato nei maschi con colesterolo nella norma.


Un risultato rilevante se si considera che, secondo le stime diffuse da Siu (Società Italiana di Urologia), l’ipertrofia prostatica colpisce il 5-10% degli uomini di 40 anni di età e fino all'80% degli uomini tra 70 e 80 anni, mentre l’iperlipidemia interessa il 34% degli uomini, con punte del 68% per quello cattivo.

Secondo uno studio retrospettivo tedesco, pubblicato su Oncotarget (2017), il colesterolo alto in sinergia con una terapia a base di statine, potrebbe svolgere anche un'azione maligna sulla prostata, favorendo la possibile insorgenza di un tumore, anche in forma aggressiva. La ricerca ha riguardato oltre 767 uomini affetti da un tumore della prostata localizzato: quelli con ipercolesterolemia mostravano una incidenza superiore al 37% per lo sviluppo di un tumore della prostata, localmente avanzato e/o aggressivo, con il coinvolgimento linfonodale nel 19% dei casi.

Una seconda dimostrazione, dunque, che il colesterolo alto rappresenta un fattore di rischio del tumore prostatico, anche nelle forme più gravi, con un rapporto di probabilità di 0.49 se associato all’uso di statine. Solo di recente, grazie a uno studio americano del Duke Cancer Institute si è capito che il responsabile di questo accumulo di colesterolo è principalmente un gene – il CYP274A1 – la cui espressione nei tumori della postata in forma avanzata o aggressiva, è molto bassa. Ciò significa che il gene diventa incapace di smaltire il colesterolo in eccesso.

Resta da capire come ripristinare l’attività di questo gene, ovvero se la sua azione possa essere supportata dalla creazione di farmaci intelligenti in grado di inibire la produzione di colesterolo nel tumore. Dunque, in via preventiva e in attesa di risposte scientifiche, la strategia necessaria è intervenire sulla correzione della dieta, limitando l’assunzione dei grassi.

Ecco cosa assumere per mantenere il colesterolo nella norma e favorire il benessere della prostata. Cereali, legumi e vegetali, ricchi di fibre e poveri di colesterolo. Pesce azzurro ricco in Omega3, almeno 2 o 3 volte alla settimana, cotto alla griglia, al cartoccio o al vapore.

Poco olio e condimenti, evita burro, lardo o strutto. Carne, sia rossa che bianca, ma prediligendo quella bianca e i tagli magri. Frutti rossi (mirtilli, lamponi, fragole, more) che hanno un potere antiossidante e contengono vitamina C. Molta verdura, in particolare i pomodori cotti ricchi di licopene e i broccoli o cavolfiori che hanno azione antitumorale. Frutta secca per lo spuntino, in particolare noci e mandorle.

Il tè verde svolge un’azione benefica sulla prostata grazie alla catechina ed epicatechina. Evitare l’uso eccessivo di uova, in particolare il tuorlo perché ricco in colesterolo. Bandire spezie, carni lavorate e insaccati che infiammano e favoriscono l’insorgenza di malattia prostatica. 

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