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Sale e cellulite: un rapporto controverso

Sanihelp.it – «Il sale e la cellulite favoriscono la buccia d’arancia – spiega il dermatologo Antonino Di Pietro – Il primo contiene sodio che, se consumato in quantità, può causare l’infiammazione del tessuto adiposo, favorendo la ritenzione idrica e il gonfiore. Ecco perché quando cucini puoi utilizzare delle spezie per dare sapore ai tuoi piatti, così come quando prepari un piatto di pasta è meglio gettare il sale a fine cottura e non lasciarlo a mollo troppo tempo.


Preferisci le cotture alla griglia, al vapore, al cartoccio. I cibi confezionati e a lunga scadenza invece contengono solitamente un’alta percentuale di sale, grassi saturi e zuccheri, tutte sostanze che possono contribuire al ristagno dei liquidi e a una buccia d’arancia più evidente. Il consiglio che dunque si dà in caso di patologie cardiache – ridurre la quantità di sale consumata – va dunque applicata anche in caso di ritenzione idrica.

Ci sono alcuni alimenti che, un po’ inaspettatamente, presentano un’elevata concentrazione di sale. Un esempio su tutti: la colazione dolce, quella consumata tutti i giorni al bar o a casa e costituita da biscotti, brioches o cereali, è in realtà è ricca di percentuali saline. Un croissant vuoto può contenere 0,4 grammi di sale su 40 di prodotto finito, così come i corn flakes contengono circa 0,2 grammi su 30. Anche il pane è ricco di sale e va razionato, soprattutto quello confezionato.

Un alimento ricco di sale che non sospetteresti mai è la cioccolata calda. Qui il gusto salato viene coperto dall’aroma dolce, ma le percentuali di sodio sono molte alte all’interno di questo preparato solubile. Tra gli alimenti più comuni e carichi di sodio ci sono salsa di soia; alimenti sott’olio, verdure e alici e anche il tonno, conservato o al naturale; formaggi stagionati e in particolare il pecorino, che contiene circa 0,9g di sale per 50g; le olive in salamoia; gli affettati, soprattutto il salame (1,9 g di sale per 50g di prodotto), il crudo (2,4g di sale per 50g di prosciutto) e il cotto (0,9g per 50g di cotto).

Prestare attenzione a minestre o altri alimenti surgelati e preconfezionati che durante la produzione industriale si arricchiscono di additivi come sale, grassi e zuccheri. Per non parlare degli snack salati come patatine e salatini.

Tuttavia, sarebbe improprio definire che mangiare senza sale fa dimagrire, perché questa sostanza non genera massa grassa, ma può incidere sui chili che vedi comparire sullo schermo della bilancia. Questo perché il sale trattiene i liquidi favorendo la ritenzione idrosalina, pericolosa per chi soffre di cellulite, pressione alta e malattie cardiovascolari. Sale e cellulite vanno di pari passi: più aumenta l’uno, più saranno evidenti gli inestetismi dell’altro.

Fate dunque attenzione al contenuto salino degli alimenti confezionati, tenendo presente che il limite massimo consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in merito al consumo giornaliero di sale si aggira intorno ai 5 grammi per gli adulti.

A questo punto consigliare impacchi di sale contro la cellulite potrebbe sembrare incoerente, invece sale e pelle possono andare d’accordo quando il loro incontro avviene in superficie e non dall’interno. Al mare, per esempio, concedersi lunghe passeggiate immersi nell’acqua di mare fino all’inguine aiuta a smuovere liquidi e tossine nei tessuti: il sale permette a questi di risalire in superficie, dove saranno espulsi tramite circolazione sanguigna e linfatica. 

Questo effetto si può ricreare a casa, a patto di avere a disposizione una vasca da bagno: basta immergersi per circa 20 minuti in una vasca piena d’acqua tiepida dove si sia versato 1 kg di sale e questo favorirà l’espulsione dei liquidi in eccesso dai tessuti. Ottima idea è effettuare uno scrub prima del bagno salino per riattivare la circolazione. Puoi farlo una volta alla settimana.

Una dieta senza sale può essere un’ottima soluzione per tenere la cellulite sotto controllo. Ma esistono alcuni rimedi che possono essere ancora più efficaci come attività fisica mirata, trattamenti dermocosmetici e sedute dal dermatologo come microterapia e radiofrequenza. L’ideale è anche conoscere lo stadio in cui si trova la cellulite in modo da intervenire con le giuste soluzioni».

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