Sanihelp.it – Due studi differenti, uno pubblicato sulla rivista Journal of Metabolic Syndrome and Related Disorders, l’altro su Nutrition & Metabolism, sono giunti alle medesime conclusioni: le mandorle, consumate nell’ambito di uno stile di vita sano ed equilibrato, possono rappresentare un valido alleato nei pazienti che soffrono di diabete di tipo 2, grazie al loro profilo nutrizionale, basso per indice glicemico e ricco di nutrienti, incluse proteine che combattono la fame), fibre alimentari che saziano, grassi buoni e vitamine e sali minerali.
Nel primo studio in questione è stato visto che su un gruppo di pazienti abituati a consumare la cucina indiana, che utilizza le mandorle come ingrediente, caratterizzati da iperglicemia e ipercolesterolemia, la sostituzione del 20% delle calorie con mandorle intere crude in una dieta ben bilanciata, migliora significativamente i parametri della salute del cuore legati al diabete di tipo 2, quali l’ipercolesterolemia o l’ipertrigliceridemia oltre ad agire positivamente sui livelli circolanti emoglobina glicata.
Nel secondo studio, invece, si è andati a vedere cosa succedeva aggiungendo 60 grammi di mandorle al giorno nella dieta di pazienti con problemi al cuore.
Ne è emerso che la dieta con le mandorle offriva complessivamente una qualità nutrizionale migliore, ma nessuna dieta, con mandorle o senza, ha migliorato la condizione della glicemia o i fattori di rischio cardiovascolare.
I ricercatori, però, sono riusciti a evidenziare che in un sottoinsieme di pazienti con diabete di tipo 2 piuttosto ben controllato, la dieta con le mandorle abbassava il livello di glucosio sierico a digiuno del 6% e l'emoglobina glicata del 3%.
Questi risultati inducono a suggerire che includere le mandorle in una dieta sana può aiutare a migliorare la glicemia a lungo termine nelle persone con diabete di tipo 2 ben controllato.