HomeMamma e bambinoBimbi in sovrappeso: colpa di scuola e famiglia?

Bimbi in sovrappeso: colpa di scuola e famiglia?

I risultati di un'indagine

Sanihelp.it – Anche in Italia, patria della dieta mediterranea, sovrappeso e obesità infantili sono sempre più diffusi: 2 bambini su 10 sono in sovrappeso e uno su 10 è obeso, con una prevalenza nel Centro Sud. Come riporta la Società Italiana di Pediatria, circa il 50% degli adolescenti obesi rischia di esserlo anche da adulto. Per esplorare cause e conseguenze, contribuendo alla diffusione di buone pratiche, è nata la campagna #CrescereATavola, promossa da Il Giornale del Cibo, magazine online edito da Cirfood, impresa di ristorazione organizzata.


Obiettivo della campagna, partita nel mese di aprile e appena conclusasi, è stato quello di sensibilizzare i genitori sulle tematiche della sana alimentazione e dei corretti stili di vita sin dall’infanzia. Ha previsto la pubblicazione di articoli, sondaggi e test, infografiche, video, consigli di cucina e ricette per bambini redatte con influencer di settore. Secondo gli utenti, la principale causa di sovrappeso infantile sarebbero proprio i genitori poco attenti, sia a causa delle moderne tecnologie, che poco propensi a educare i figli a corretti stili di vita. Ma anche la poca informazione sui rischi gioca un ruolo importante, come riscontrato soprattutto da istruttori ed educatori sportivi.

Nonostante l’ammissione di colpa, i genitori scaricano molte responsabilità sulla scuola, a loro parere a volte carente sia dal punto di vista dell’educazione fisica, sia per quanto riguarda la definizione dei menu scolastici e le modalità del servizio di ristorazione. Ben il 63% dei genitori che hanno risposto al sondaggio sostiene che una spesa low-cost non garantisce un corretto regime alimentare. Anche il poco tempo dedicato alla cucina dalle mamme lavoratrici, conseguenza di ritmi di vita sempre più frenetici, è uno degli argomenti più ricorrenti individuato come fattore di rischio di sovrappeso, anche se gli stessi utenti riconoscono che una migliore organizzazione dei tempi e la buona volontà possono essere risolutive.

Interrogati sulle abitudini e occasioni di consumo dei diversi alimenti, i genitori hanno evidenziato una situazione non sempre ideale, a cominciare dalla prima colazione: l’82% la fa solo con latte e biscotti, trascurando il consumo di cereali e frutta. Anche a pranzo o a cena le cose non sembrano andare meglio: 7 bambini su 10 mangiano pesce meno di due volte a settimana, solo 5 su 10 consumano più di due porzioni di frutta e verdura al giorno (contro le 5 raccomandate) e anche i legumi sono un alimento che arriva regolarmente sulle tavole di 6 bambini su 10.

Un dato positivo riguarda, invece, le bibite gasate: secondo i genitori vengono consumate solo raramente da 9 bambini su 10. Ma anche dolci, merendine e snack che sono legati a occasioni di consumo solo sporadico, almeno per 7 bambini su 10. Relativamente alle categorie di alimenti più graditi e più consumati, al primo posto ci sono pasta, pane, pizza: cibi a base di cereali tradizionalmente legati alla cucina italiana. Peccato che solo 3 mamme su 10 preferiscano i cereali integrali rispetto a quelli raffinati. Il 68% dei bambini italiani beve meno di un litro d’acqua durante il giorno.

Dai risultati emerge come educare i bambini al rispetto del cibo e alla sana alimentazione sia una prerogativa anche delle scuole, sia per quanto riguarda le scelte delle diete alimentari da proporre nelle mense, sia per quanto riguarda percorsi educativi che possono aiutare bambini e ragazzi a rendersi consapevoli dell’importanza di una sana alimentazione. Le insegnanti hanno evidenziato l’importanza della condivisione del pasto che, nella maggior parte delle scuole italiane, viene consumato a mensa. Dal punto di vista educativo, mangiare insieme a mensa è un momento per socializzare e per imparare a scoprire sapori nuovi. Spesso i bambini non sono abituati a mangiare alcune pietanze, ma se vedono i compagni mangiarle, spesso vincono le loro paure.  

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