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Probiotico: quale scelgo?

Sanihelp.it – Uno studio condotto presso l’università degli studi di Milano e presentato durante il meeting internazionale MicrobiotaMI 2018, ha evidenziato che usare probiotici caratterizzati da dosaggi più elevati di cellule batteriche in formulazioni probiotiche, sono da preferire per il trattamento dei principali disturbi associati al malessere gastro-intestinale


Le formulazioni a elevata concentrazione, infatti, arrivano in maniera più efficace nella sede d’azione, in un minor tempo, con un’elevata persistenza nel tratto intestinale e con un numero maggiore di cellule batteriche vive.

Gli autori dello studio sono arrivati a tali conclusioni dopo aver reclutato 40 soggetti sani, averli divisi in due gruppi, e averli invitati ad assumere ogni giorno  quantità differenti di probiotici, da 7 o da  70 miliardi, con una miscela probiotica multiceppo a base di Lactobacilli e Bifidobacilli.

L’analisi, che ha previsto la raccolta di campioni fecali durante la somministrazione, e a due settimane dalla sospensione, ha evidenziato che i soggetti trattati con la formulazione 70 miliardi mostravano un recupero fecale di probiotici significativamente maggiore rispetto alla stessa miscela a bassa concentrazione.

Per quanto riguarda invece il tempo di recupero e la loro persistenza all’interno dell’intestino, nel gruppo che ha assunto la concentrazione 70 miliardi, i probiotici sono stati recuperati già dal primo giorno, 24 ore prima rispetto alla miscela con concentrazione più bassa.

L’alto dosaggio di probiotici ha mostrato inoltre di garantire una persistenza dopo l’interruzione dell’assunzione, di 14 giorni, di 3 giorni superiore alla concentrazione più bassa.

Un ulteriore dato da sottolineare è la non interferenza delle diverse specie batteriche presenti nella formulazione, infatti tutte le 4 specie presenti nella miscela sono state recuperate al termine dell’esperienza.

La conta dei fermenti lattici arrivati vivi a destinazione, infine, ha avuto esito positivo nel 100% dei soggetti del gruppo che ha assunto 70 miliardi di probiotici, mentre l'11% dei soggetti del gruppo 7 miliardi è risultato negativo.

Uno studio significativo, dunque, soprattutto perché come spiega Simone Guglielmetti, Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l'Ambiente dell’Università degli Studi di Milano: «La letteratura ci riporta che, per riscontrare un effetto sull'organismo, si raccomanda il consumo giornaliero di almeno un miliardo di cellule probiotiche vitali. Tuttavia, i dosaggi raccomandati per l'assunzione di probiotici non sono ancora stati stabiliti con precisione».

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