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Blindly dancing, la danza con gli occhi bendati

Il ballo che rende liberi

Sanihelp.it – Ballare con gli occhi bendati e avere la sensazione di essere libere. È una danza che insegna ad ascoltarsi che permette di superare i propri limiti fidandosi di se stesse e degli altri. Si chiama Blindly dancing, la danza al buio. L’ideatrice di questa disciplina si chiama Elena Travaini, danzatrice e insegnante di danza non vedente, e balla con il suo compagno Anthony Carollo, che non ha la disabilità di Elena, ma danzano entrambi bendati regalando emozioni. È un modo per mettersi alla prova, sfidando la paura generata dall’oscurità, annullando ogni barriera difensiva e riuscendo a superare i propri limiti, che spesso sono posti da noi stessi.


All’ultima edizione di Danzainfiera questa disciplina è stata un successo. Le lezioni e i workshop di Blindly dancing sono tenute dalla coppia nelle scuole e nei centri di danza in Italia e all’estero per sensibilizzare sui temi dell’integrazione e della disabilità, e anche nelle fiere di settore.

Una lezione-tipo, per esempio, è quella di ballare la bachata in coppia, facendo i passi base, ma attraverso tre fasi: la prima si sviluppa eseguendo i passi da soli, ciò permette di prendere possesso dello spazio, poi a coppie, scambiandosi ripetutamente i compagni, e infine in gruppo attraverso esercizi basati sulla fiducia, abbandonandosi e lasciandosi cadere nelle mani di 5 o 6 persone che sono disposte tutt’intorno. Chi non ha mai danzato è facilitato proprio perché non ha automatismi già acquisiti e così si apprendono gli schemi motori propri di chi non vede.

Insomma è un percorso di crescita, non solo una lezione di ballo, grazie alla danza si arriva infatti a una fase di condivisione e confronto, dove ogni partecipante si sente libero e racconta le proprie emozioni.

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