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Il dolore neuropatico si correla con l’alimentazione

Sanihelp.it – Ridurre e prevenire la cronicizzazione del dolore neuropatico è possibile curando l’alimentazione: a dimostrarlo uno studio fatto sul modello animale, pubblicato sulla rivista Plos One e condotto da un team di ricerca dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr) e della Fondazione Santa Lucia (Irccs), in collaborazione con le Università di Chieti e Milano.


Per dolore neuropatico si intende il dolore causato da un danno o da un’alterazione del tessuto nervoso sia periferico sia centrale.

Nello studio in questione è stato preso in considerazione un danno nervoso periferico al nervo sciatico su un modello animale: si è visto che un regime dietetico con un ridotto apporto calorico giornaliero riesce ad agire come potente stimolo metabolico e attivatore di un fondamentale meccanismo di sopravvivenza e ricambio cellulare, noto come autofagia.

In pratica la cellula riesce ad inglobare parti di sé danneggiate.

I ricercatori sono riusciti a evidenziare lo stesso recupero dal dolore neuropatico anche in animali che mostravano una bassa capacità di rinnovamento cellulare.

«Questi animali con ridotta capacità di autofagia presentano alterazioni metaboliche di fondo di tipo diabetico che aggravano la condizione di neuropatia- ha spiegato Roberto Coccurello del Cnr-Ibcn. – Ebbene, anche con queste complicanze, una limitazione delle calorie assunte può contrastare il decorso e l’intensità del dolore neuropatico, ristabilendo un equilibrio metabolico, riducendo i processi infiammatori e facilitando la rigenerazione nervosa attraverso la stimolazione dell’autofagia. Tutto ciò in assenza di manifesti effetti collaterali, come nel caso di ricorso continuato al solo approccio farmacologico. Si tratta di un risultato che apre la strada a una concreta e innovativa strategia terapeutica».

Grazie a questo studio i ricercatori hanno raggiunto anche un altro obiettivo.

«La condizione di lesione di un nervo periferico, che rappresenta di per sé una drastica alterazione dell’assetto metabolico dell’intero organismo, ci ha consentito di individuare dei marcatori biologici precoci del fenomeno, di grande utilità per valutare la prognosi della neuropatia» hanno concluso Coccurello e Sara Marinelli, sempre del Cnr-Ibcn.

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