È importante comprendere il linguaggio del corpo felino
Quali segnali lancia il gatto quando è arrabbiato
Pubblicato il: 08-05-2019
Il gatto lancia dei segnali precisi quando è arrabbiato. È importante cercare di capire questi comportamenti per meglio interagire con il micio

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Sanihelp.it - Può capitare il gatto assuma dei comportamenti all’apparenza strani e contraddittori. Può sembrare così, ma se si impara a riconoscere il linguaggio del corpo felino sarà anche più semplice capire se il micio è arrabbiato, spaventato o altro. Ciò aiuterà il padrone a capire come prenderlo.
Quando il gatto tiene le distanze è perché è arrabbiato, soprattutto se è di indole allegra e giocherellona. Se rimane lontano, è possibile che sia ansioso o spaventato. In questo caso è opportuno lasciarlo in pace: ritornerà dal suo padrone quando si sentirà pronto a farlo.
Anche i gatti ringhiano, proprio come i cani. È un modo che utilizzano per segnalare il proprio dispiacere. In questo caso è sempre opportuno non essere invadenti, lasciargli del tempo per metabolizzare e piano piano poi avvicinarsi a lui e dargli da mangiare o semplicemente farlo giocare.
A volte il gatto arrabbiato lo comunica con gli occhi. Certe volte, basta dargli da mangiare in ritardo, per ricevere un’occhiataccia. Un altro gesto che indica il gatto arrabbiato è quando mette le orecchie appiattite e leggermente sporgenti. È bene in questo caso mantenere le distanze perché è una postura difensiva che potrebbe sfociare in una vera aggressione.
In più il gatto quando è arrabbiato rifiuta i giocattoli. E ancora: diventa irritabile alla vista delle valigie perché capisce che resterà da solo. Per evitare di trovarlo arrabbiato al rientro, è opportuno lasciare una maglietta nella sua cuccia, in modo che possa sentire l’odore del padroncino.
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