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Cellule staminali cordonali: in arrivo una nuova legge

Sanihelp.it – È in arrivo un’indagine conoscitiva su donazione midollo osseo e ddl su uso delle cellule staminali cordonali. A darne l’annuncio due senatori penta stellati durante un convegno in Senato: hanno promesso un ddl sull'utilizzo delle cellule staminali cordonali affinché si possano donare o conservare anche in Italia, anche perché ogni midollo compatibile preso dall'estero costa allo Stato circa 17.000 euro. Lo scorso anno i dati parlano di 848 donazioni in Italia dall'estero, 166 quelle che dall'Italia sono andate all'estero, con un costo, al netto di tutto, che si aggira per il nostro Paese intorno ai 12 milioni di euro.


Il primo e forse più noto caso di impiego di cellule staminali cordonali fu quello del piccolo Matthew Farrow, il bambino affetto da anemia di Fanconi che nel 1988 a 5 anni ricevette una donazione dalla sorellina neonata. Da allora sono passati oltre 30 anni e oggi l’impiego di cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale rappresenta una terapia consolidata per molte patologie del sistema sanguigno e immunitario, ma anche a livello sperimentale nel trattamento delle malattie metaboliche e del sistema nervoso.

Il prelievo avviene subito dopo il parto secondo standard di sicurezza rigidissimi e può essere donato a una banca pubblica per dare la possibilità di cura alle persone che necessitano di trapianto di cellule staminali o a una banca privata familiare, per uso personale del bambino o di uno dei famigliari. 

Le cellule staminali, a prescindere dalla loro provenienza, sono cellule non specializzate, in grado di replicarsi indefinitivamente rimanendo identiche o trasformandosi in cellule diverse specializzate: possono essere impiegate per generare nuove cellule del sangue e del sistema immunitario, ma anche altri tipi di cellule specializzate, come quelle nervose e muscolari danneggiate da una malattia.

Le cellule staminali cordonali sono simili a quelle prelevate dal midollo ma hanno una vitalità e una capacità proliferativa tali da generare un numero di cellule circa 7 volte maggiore rispetto alle staminali del midollo osseo. Inoltre, sono incontaminate, perché protette dall’utero materno da virus, infezioni batteriche e inquinamento, e il relativo grado di immaturità immunologica rispetto a quelle midollari fa sì che presentino minor rischio di rigetto una volta trasfuse, in quanto richiedono una compatibilità inferiore (4/6 loci invece di 9/10 o 10/10 loci midollo osseo).

Conservare le cellule staminali del proprio bimbo significa garantire protezione della salute a tutta la famiglia, perché tali cellule staminali sono compatibili potenzialmente anche con i genitori e i fratelli. Ma anche dare un contributo alla società qualora si scelga di donarle alla banca pubblica. A oggi in Italia il 95% dei cordoni ombelicali viene gettato nei rifiuti speciali, uno spreco di risorse dovuto alla mancanza di conoscenza delle potenzialità in essi custodite. 

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