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15 milioni di persone soffrono di allergia

Sanihelp.it – A Milano dal 12 al 15 ottobre si svolge il Congresso Nazionale di AAIITO – Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriale Ospedalieri che vede oltre 450 specialisti riuniti.


Dal meeting è emerso come le allergie, sia respiratorie sia alimentari, in Italia colpiscano fino a 15 milioni di persone.

Eccesiva igienizzazione dello stile di vita, inquinamento, ritardo diagnostico ma anche una costante banalizzazione dei sintomi, sono tra le principali cause di questo aumento che si prevede costante nel tempo. 

Alla base delle allergie le stagioni polliniche sempre più lunghe e l’esplosione dell’ambrosia.

L’Ambrosia non è una pianta autoctona, ma arriva dagli Stati Uniti.

Da circa 20 anni si è diffusa a partire dalla zona di Malpensa ed ha preso piede nelle aree agricole incolte che si trovano intorno all’aeroporto.

Dalla Lombardia si è quindi diffusa anche in Piemonte, Veneto e negli ultimi anni anche in altre regioni del centro Italia.

La sua particolarità è quella di essere una pianta dalle notevoli potenzialità allergiche, perché può arrivare a produrre fino a 2,5 miliardi di granuli di polline in una sola giornata ed ha una capacità di diffusione davvero elevata.

I granuli infatti sono dotati di speciali aculei che li fanno agganciare a qualsiasi cosa riuscendo così a spostarsi in breve tempo anche di 100 km rispetto al luogo d’origine.

Con il progressivo abbassamento delle temperature però le allergie sono legate soprattutto alla presenza degli acari della polvere.

Gli acari si nascondono nella polvere di casa, nei materassi e peluche, cuscini, mobili imbottiti, tappeti e moquette e sono tra le principali cause di allergia negli spazi chiusi.

Con la diminuzione delle temperature e l’accensione dei vari sistemi di riscaldamento, la loro mobilizzazione e concentrazione nell’ambiente domestico aumentano: è quindi fondamentale bonificare l’ambiente; cambiare le lenzuola tutte le settimane e lavarle almeno a 60°; eliminare tutti i possibili ricettacoli di polvere; utilizzare coprimaterassi e copricuscini antiallergici.

Anche le muffe, che diffondono nell’aria le loro spore in grande quantità e prosperano in ambienti umidi e poco arieggiati, sono responsabili dell’aumento degli episodi di crisi allergiche nei mesi autunno – invernali, a volte anche di notevole gravità.

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FonteAAIITO

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