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Fragilità del paziente: come approcciarla?

Sanihelp.it – Le modifiche demografiche, l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei pazienti con patologie croniche sono alla base della fragilità che è una situazione clinica complessa, che deriva da numerose cause e che necessita di un approccio multi-disciplinare e multi-professionale per la cura del singolo paziente e dell’insieme dei pazienti.


Per i pazienti fragili gli esami di laboratorio sono fondamentali soprattutto in termini di diagnosi precoce e ancor più di  prevenzione poiché costituiscono uno strumento per ridurre la frequenza e la gravità dei pazienti con patologie croniche, e quindi fragili.

Questo è uno dei principali focus del 51° Congresso nazionale della Società italiana di Biochimica clinica e biologia molecolare clinica e Medicina di Laboratorio dal titolo La Medicina di laboratorio nella fragilità e la fragilità della Medicina di Laboratorio che si terrà da mercoledì 20 a venerdì 22 novembre nelle Sale di Padova Fiere in via di Niccolò Tommaseo 59 a Padova e organizzato scientificamente da Mario Plebani dell’Università di Padova, Presidente del Congresso, Giuseppe Lippi dell’Università degli Studi di Verona, Coordinatore del Comitato Scientifico del Congresso, e Sabrina Buoro dell’Azienza Ospedaliera »Papa Giovanni XXIII» di Bergamo, Vice Coordinatrice del Comitato Scientifico del Congresso.

«Il mutamento del concetto di fragilità diviene comprensibile – dice Mario Plebani – se si lega al progresso e al nuovo concetto di valore della medicina di laboratorio: l’evoluzione da una funzione sostanzialmente di diagnosi delle malattie sintomatiche e di monitoraggio, all’ identificazione di fattori di rischio, al mantenimento della salute, alla capacità di diagnosi precoci anche nel soggetto asintomatico e alla personalizzazione dei percorsi terapeutici. Non sono fragili – sottolinea Plebani – solo gli anziani con patologie croniche, spesso multiple, ma anche alcuni neonati e soggetti di età pediatrica, giovani adulti e, nella loro diversità di genere soggetti di sesso maschile e femminile. La medicina di laboratorio è chiamata oggi a intercettare i soggetti fragili di ogni età svelando i meccanismi genetici e molecolari che sono alla base della storia naturale delle malattie che più comunemente evolvono verso la cronicità. Nella mia relazione inaugurale, oltre a prospettare il nuovo ruolo dei laboratori clinici e come dare valore alla disciplina della medicina di laboratorio, esporrò – conclude Plebani – il progetto dei»laboratori a chilometro zero» per essere più vicini ai bisogni dei pazienti, garantire la qualità dell’informazione di laboratorio in tutte le fasi di attività, incluso il trasporto dei campioni biologici e assicurare l’utilizzo ottimale delle informazioni di laboratorio».

Nel corso del congresso saranno oggetto di discussione gli aspetti della fragilità nelle malattie cardiache, nella sindrome metabolica, nel diabete e nelle demenze, ma anche il ruolo dell’esercizio fisico nella prevenzione della fragilità e l’importanza del monitoraggio terapeutico dei farmaci. Una intera sessione sarà dedicata alla fragilità in età pediatrica per sottolineare che la fragilità non appartiene solo al soggetto senile, ma è presente in tutte le fasi della vita.

È il modo per riconoscere dall’inizio i fattori di rischio e i primi segni delle patologie e arrestare la loro progressione.

Inoltre, saranno oggetto di dibattito i temi che riguardano l’evoluzione della medicina di laboratorio, il suo ruolo nel Sistema Sanitario nazionale e regionale e l’importanza di percorsi diagnostico-terapeutici nei quali l’esame di laboratorio sia richiesto ed interpretato in modo appropriato e razionale.

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