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Quando il ciclo non arriva…

Speciale Ciclo Mestruale

Sanihelp.it – «La mestruazione è una perdita di sangue che si verifica mensilmente nella donna durante la vita fertile. Essa è il risultato dello sfaldamento e del ricambio della mucosa uterina che ogni mese, in assenza di fecondazione, si rigenera», spiega la dottoressa Giulia Zinno, ginecologa, consigliere Nazionale dell’AGICO, Associazione Ginecologi Consultoriali, a cui abbiamo chiesto di spiegarci perché e quando può capitare un’assenza del ciclo. 


«Il ritmo, la quantità e la durata del flusso mestruale variano da donna a donna. Innanzitutto si parla di amenorrea quando l’assenza di flusso mestruale, durante l’età fertile, dura da almeno 3 mesi. Naturalmente tutti sappiamo che in alcuni periodi della vita femminile è normale l’assenza delle mestruazioni, ed esattamente: prima della pubertà, in gravidanza ,durante l’ allattamento e dopo la menopausa.

Quando invece il salto del ciclo avviene in età fertile, le cause possono essere legate a fattori anatomici, per anomalie dell’apparato genitale femminile, oppure a fattori ormonali, principalmente per alterazioni, congenite o acquisite, dell’ovaie, dell’ipotalamo o dell’ipofisi, due ghiandole, quest’ultime, localizzate a livello cerebrale».

Spesso si sente parlare del problema nelle ragazzine. Come mai? «In età adolescenziale l’amenorrea è una patologia molto frequente. Spesso è conseguente a situazioni di stress che influiscono sui livelli di un ormone chiamato prolattina oppure a squilibri ormonali conseguenti ad alterazioni ovariche definite micropolicistosi, oppure ancora a disturbi del comportamento alimentare».

Quali effetti può avere l’amenorrea? «Le conseguenze sono legate soprattutto al protrarsi dell’assenza delle mestruazioni, che anche nelle donne giovani può determinare un progressivo impoverimento di calcio a livello scheletrico (osteopenia oppure osteoporosi in base all’entità della perdita di calcio)».

Come bisogna comportarsi quindi? «Innanzitutto è fondamentale una corretta diagnosi: da essa dipende la buona riuscita della terapia. Oltre alla visita ginecologica la donna deve effettuare dei dosaggi ormonali e un’ecografia pelvica, più ulteriori indagini a seconda del caso specifico. Nella maggior parte dei casi è risolutiva la terapia medica. Si ricorre alla chirurgia se l’amenorrea è dovuta a cause anatomiche o a forme neoplastiche».

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