Donne vittime dell'eiaculazione precoce
di Redazione Sanihelp.it
Pubblicato il: 13-11-2007
Pubblicato il: 13-11-2007
Un problema di lui è spesso causa di disfunzioni sessuali nella partner I nuovi farmaci non sono la sola soluzione; molte coppie richiedono counseling sessuologico.
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«È verosimile che in una coppia stabile la disfunzione sessuale presente in uno dei partner possa ingenerare, nel tempo, disfunzioni sessuali anche all’altro – spiega Vincenzo Gentile, Presidente della Società Italiana di Andrologia - Dallo studio realizzato dall’U.O. di Urologia Andrologica del Policlinico Universitario di Sassari emerge che il 56% delle donne, in coppia con un uomo affetto da eiaculazione precoce, presenta disfunzioni sessuali. Un dato importante che suggerisce la necessità di un approccio clinico dei soggetti sofferenti di EP che non escluda la donna».
Una riflessione che tiene conto della sempre maggiore prevalenza di questa disfunzione (4 milioni di maschi tra i 20 ed i 50) e delle possibili ricadute sul benessere sessuale della coppia.
«Fortunatamente sono sempre più frequenti anche i consulti del paziente o della coppia, e non sempre la soluzione del problema è rappresentata dalla somministrazione di un farmaco, soprattutto quando la causa non è di origine organica – osserva Ciro Basile Fasolo, Consigliere SIA – La stessa dapoxetina, il cui arrivo in Italia è previsto per il 2008, non può essere considerata l’unica soluzione alla disfunzione eiaculatoria. Esiste una connessione tra mente e corpo che non va sottovalutata».
L’inquadramento del paziente con disturbi dell’eiaculazione non può prescindere, dunque, da un’attenta anamnesi sessuologica, farmacologica, patologica e dell’esame obiettivo che, integrata con i dati forniti dal paziente e dalla coppia, permette di formulare nel counseling sessuologico la migliore gestione per la risoluzione della problematica.
«Se entrambi i partner sono motivati e non esistono cause relazionali o individuali profonde a monte del disturbo, la psicoterapia sessuale può dare ottimi risultati» sottolinea Roberta Rossi, docente presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Roma La Sapienza.
«La donna in queste situazioni si sente spesso molto mortificata – spiega Chiara Simonelli, docente di psicologia e psicopatologia dello sviluppo sessuale all’Università La Sapienza di Roma e responsabile scientifico dell’Istituto di Sessuologia Clinica - reagisce emotivamente: comincia a pensare di essere poco attraente, mette il muso, si arrabbia, si deprime. L’idea più frequente è che lui abbia un’amante. Sono situazioni dolorose, che innescano una dinamica del rapporto angosciante con risentimenti forti».
Nel caso dell’eiaculazione precoce, quindi, bisognerebbe insegnare a tutti i giovani, uomini e donne, che si tratta di una patologia comune e correggibile senza difficoltà in tal modo, forse, andrebbero alla ricerca di aiuto più presto.

Società italiana di Andrologia
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