Speciale Matrimonio
Farsi sposare è un'arte!
di Redazione Sanihelp.it
Pubblicato il: 17-04-2008
Pubblicato il: 17-04-2008
Lui è un playboy incallito o un inguaribile mammone? Niente paura: ecco i consigli di un'esperta per farlo capitolare in 6 mesi
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Le donne oggi sono emancipate, sexy e disinibite, hanno successo nel lavoro e molti interessi. Eppure conservano nel cuore un sogno antico: «Il matrimonio ancora adesso suggella l’amore in maniera diversa dalla convivenza, e la favola romantica dell’abito bianco è rimasta forse l’ultima attrattiva che ci accomuna alle nostre nonne e alle nonne delle nostre nonne - spiega Betta - Il problema è che oggi gli uomini hanno molti più strumenti per sfuggire alla loro atavica paura del legame eterno».
Ma questo non significa che ci si debba rassegnare a chiudere il sogno in un cassetto. L’importante è avere ben chiaro il punto di partenza. «Se lui dice apertamente di essere contrario al matrimonio ed evita accuratamente l’argomento – dice l’autrice – è difficile che la convivenza si trasformi in altro. E per questo è sbagliato accettarla controvoglia come succedaneo del matrimonio. Ma in tutti gli altri casi…».
Gli uomini, spesso, hanno solo bisogno di essere convinti. E Betta Andrioli è la portavoce più convinta della regola secondo cui in amore e in guerra tutto è lecito. A cominciare dall’individuazione della preda. L’indice di sposabilità di un uomo varia, secondo l’autrice, in base alla categoria cui appartiene: playboy, intellettualoide, sportivone o bravo ragazzo. Per scoprirlo basta un test .
Tutti, però, sono suscettibili al fascino del primo appuntamento. Il look giusto? «Semplice ma curato, senza esagerare con l’originalità e senza stravolgere i propri gusti. Un jeans, una camicetta bianca e soprattutto indispensabili i tacchi!».
Il doposerata, però, è off limits: per puntare al matrimonio, vietato concedersi prima di 6-8 uscite.
«Nonostante tutto gli uomini sono ancora molto legati allo stereotipo della ragazza facile - dice Betta - E poi farsi desiderare per qualche sera non fa mai male…».
Superato il primo impatto, il gioco della seduzione si vince a suon di astuzia e femminilità, sfoggiando attenzioni da geisha ma anche doti da superba cuoca (vera o fittizia: i trucchetti raccolti nel volume sono utilissimi!). «Il vero segreto per spingerlo a chiederci in moglie è farlo sentire unico e inimitabile - assicura la scrittrice - Ma anche mostrargli il bello del matrimonio, per esempio frequentando coppie felicemente sposate».
Dall’altro lato occorre lavorare in incognito su tutto ciò che potrebbe ostacolare il progetto-nozze. Le sue amiche, per esempio. «Per un uomo, una donna non è mai solo un’amica. E se lei è interessata, la sua vanità gli renderà difficile dire di no. Sta a noi fare in modo che lei sparisca dall’orizzonte, non imponendogli l’aut-aut ma eliminando il più possibile le possibilità di frequentazione».
Per arrivare al fatidico sì, insomma, bisogna stare sempre in guardia: dalle ex (se i contatti superano le classiche telefonate di cortesia per Natale e compleanno), dalle colleghe (soprattutto le gattemorte) e dagli amici single (vale la regola delle amiche: mai criticarli apertamente ma tenerli alla larga).
In più, occorre superare il banco di prova della famiglia di lui, e delle due donne più pericolose in assoluto: la mamma e la sorella. «La regola numero uno è mostrarsi cortesi ed educate – chiarisce Betta – Senza cedere alle provocazioni e senza cercare di entrare troppo in confidenza».
Superati questi ostacoli, non resta che attendere l’arrivo del fatidico anello (mai ammettere che non vediamo l’ora!) e prepararsi ad essere delle spose perfette. L’identikit? Betta non ha dubbi: libera, innamorata e con tanta, tanta pazienza.
E una volta fidanzate? Non resta che organizzare il matrimonio perfetto!

B. Andrioli, Mi vuoi sposare?, Red Edizioni 2008
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