Acne: svelata la sua vera natura di malattia
di Roberta Camisasca
Pubblicato il: 18-07-2008
Pubblicato il: 18-07-2008
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Fino a oggi l’acne è sempre stato ritenuto un problema estetico causato dall’ostruzione di una ghiandola sebacea. I processi infiammatori venivano considerati una semplice conseguenza del problema, causata dai batteri, e non la causa. Il che ha sempre portato a una cura con farmaci diversi da quelli con un efficacia antinfiammatoria. Oggi invece sappiamo che le persone con l’acne hanno spesso un predisposizione genetica a sviluppare vivaci processi infiammatori e per curare con successo la malattia dobbiamo intervenire con farmaci disinfiammanti.
Novità anche sul fronte del trattamento delle cicatrici derivanti dall’acne. Se è lieve-moderata, oltre che con i classici peeling chimici, da qualche mese si può intervenire con il needling, una nuova tecnica in arrivo dal Sud Africa e praticata da pochi mesi in Italia solo in alcuni centri specializzati. Prevede l’utilizzo di un bastoncino alla cui sommità è collocata un rullo con circa 200 microaghi lunghi poco più di 1 mm. Il paziente è sottoposto a una lieve anestesia locale, e il rullo vien passato più volta sulla zona da trattare. L’infissione di questi microaghi crea migliaia di microfori che favoriscono la produzione di nuovo collagene e quindi l’eliminazione o la forte attenuazione della cicatrice.
Nei casi più gravi, l’unica soluzione resta invece quella della dermoabrasione, tramite tecniche di chirurgia plastica che prevedono la rimozione di diversi starti di pelle. Si tratta purtroppo di una tecnica piuttosto invasiva con un decorso piuttosto lungo di circa tre settimane.

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