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Quando Venere incontra Bacco

Vino e eros

Sanihelp.it – Vino che esalta i sensi come un afrodisiaco o che li obnubila fino ad azzerarli? Il vino può entrambe le cose: a fare la differenza è la quantità. Sono incontestabili le prove a sostegno del fatto che bere eccessivamente danneggia la salute e ostacola le prestazioni sessuali ma, su periodi più lunghi, il bere moderato non sembra inficiare la resa sessuale.


Secondo uno studio australiano, i bevitori abituali vanno incontro a un tasso di disfunzione erettile inferiore del 25-30% rispetto agli astemi. «Secondo i ricercatori il ruolo attivo nei confronti della disfunzione erettile è svolto da alcuni antiossidanti presenti nel vino rosso» ha spiegato il dottor Nicola Mondaini, Dirigente medico dell’Ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze.

Una certezza oggi c’è ed è l’azione protettiva che il vino esercita sull’endotelio, l’organo che riveste internamente i vasi sanguigni: se stimolato da particolari sostanze, esso spinge i vasi a contrarsi o a dilatarsi. La vasodilatazione è un effetto positivo per l’organismo ed è stimolata dall’attivazione dell’ossido nitrico. «Questa proprietà è la pietra di volta per comprendere il legame tra vino rosso ed eros» ha sottolineato Mondaini.

«Il pene funziona come un sistema idraulico controllato dal cervello, che elabora lo stimolo e avvia l’erezione rilasciando ossido nitrico a livello delle cellule muscolari peniene che rivestono l’endotelio, rilassandole. Il sangue entra nei corpi cavernosi determinando l’erezione. L’azione vasodilatatoria determinata dall’ossido nitrico può essere a sua volta promossa dalle componenti del vino stesso».

Sempre a patto di modiche quantità. «Un consumo regolare e moderato, quantificato in 2-3 bicchieri per l’uomo, è collegato a una riduzione del rischio di malattia coronarica e della mortalità globale e lo stesso effetto protettivo sul sistema cardiovascolare può essere esteso alla disfunzione erettile ritenuta come la punta dell’iceberg di un disturbo vascolare sistemico» continua Mondaini.

Anche per le donne
l’ossido nitrico svolge un ruolo fondamentale nel rilassamento delle fasce muscolari dei genitali per cui è ipotizzabile anche su di esse un ruolo diretto del vino rosso. Proprio uno studio italiano, dell’Università di Firenze, pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, rivela come il vino rosso, se consumato con moderazione (1-1,5 bicchieri al giorno), oltre ad aumentare l’afflusso di sangue nei genitali, consentendo una più facile eccitazione, aumenta, nelle donne, il desiderio sessuale.

Se è vero, quindi, che poco vino aiuta il sesso, questo non è un invito a bere: «I risultati presentati dalla SIA non suggeriscono agli astemi di iniziare a bere con l’idea di migliorare la propria sessualità. La verità nel rapporto che corre tra vino ed eros risiede nel buon senso. Ogni eccesso deve essere frenato; il vino ha effetti positivi o negativi sulla vita sessuale, agendo indirettamente tramite i centri nervosi, o direttamente sull’apparato genitale» chiarisce il dottor Vincenzo Gentile, presidente della Società Italiana di Andrologia.

Per approfondire, con chiarezza e scientificità, il rapporto tra consumo di vino e soddisfazione dei sensi, attraverso il parere di andrologi, psicologi, urogoli, ginecologi e farmacologi, ci si può immergere nella lettura del volume Vino e Eros, edito da Giunti Demetra, promosso dalla Società Italiana di Andrologia e depositato all’Agenzia Italiana del Farmaco.

«Vorremmo invitare tutti ad una riflessione su un alimento apprezzato e ampiamente diffuso, per farne riscoprire il piacere del bere legato al gusto e non agli affetti, come accade soprattutto tra i giovani» conclude il dottor Riccardo Bartoletti, Professore Associato di Urologia presso l’Università di Firenze e autore del libro.

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