Dell’ortica sono presenti diverse speci, fra le più diffuse la dioica e la urens: tutte appartengono alla famiglia delle urticaceae. Queste piante sono diffuse in tutto il mondo, sono erbacee annuali o perenni, con un’altezza variabile dai 50 ai 150 cm, crescono spontanee fino ai 2500 m sul livello del mare, soprattutto nei terreni molto azotati; tutta la pianta è contraddistinta da una fitta peluria urticante; i suoi fiori sono piccoli raccolti in spighe di colore verdastro
Storia: Secondo la tradizione gli antichi romani consigliavano alle persone sofferenti di dolori reumatici di rotolarsi nudi nelle piante di ortica: nonostante la pratica fosse sconveniente e dolorosa apportava generalmente alcuni benefici probabilmente perché favoriva una vasodilatazione tale da indurre il deflusso dell’acido urico che poteva essere la causa della dolorabilità delle articolazioni. Nell’Europa del nord, invece, era abbastanza comune offrire ai bambini che facevano spesso la pipì a letto dei biscotti fatti con farina di segale e semi di ortica. Sempre secondo una tradizione del nord Europa buttare l’ortica nel camino acceso poteva essere un modo per tenere lontani i fulmini, mentre secondo un’altra credenza portare con sé dell’ortica aiutava a tenere lontani gli influssi malefici. L’ortica ieri come oggi trova anche spazio in cucina: le foglie giovani sono ottime nelle minestre, nei risotti e nelle frittate.