Sanihelp.it – In condizioni normali il sangue proveniente dall’intestino raggiunge il fegato tramite la vena porta dalla quale passa nella vena cava che trasporta il sangue al cuore e quindi al circolo sistemico.
Il termine shunt significa comunicazione anomala tra due vasi che dovrebbero essere separati, in questo caso i vasi sono la vena porta che raccoglie il sangue proveniente dagli organi addominali, per condurlo al fegato dove verrà depurato dalle sostanze tossiche, e il circolo venoso sistemico. Il risultato è che il sangue portale, non depurato dal fegato, passa direttamente nel circolo sistemico con le sostanze tossiche che ancora contiene. Si parla allora di shunt porto-sistemico (PSS). Si osserva così la comparsa di sintomi riguardanti principalmente il sistema nervoso e gli apparati urinario e gastroenterico, dovuti alla presenza in circolo di sostanze tossiche che derivano dalla mancata detossificazione epatica.
Il PSS può essere: congenito, presente fin dalla nascita, o acquisito, conseguente a una malattia degenerativa del fegato.
L’animale affetto da questa patologia può presentare diversi sintomi:
segni neurologici: letargia, cecità apparente, incoordinazione, disorientamento, fino ad arrivare al coma e a crisi convulsive;
problemi gastroenterici: vomito, diarrea, anoressia, pica (tendenza a masticare e ingerire sostanze non commestibili);
problemi urinari: cistite e calcolosi urinaria, poliuria (emissione di elevate quantità di urina).
La patologia determina inoltre, negli animali giovani, anomalie dell’accrescimento e dello sviluppo corporeo.
La diagnosi viene emessa sulla base dei sintomi clinici, di esami del sangue e di una ecografia addominale.
Gli animali con shunt porto sistemico presentano generalmente un profilo ematologico caratterizzato da lievi segni di disfunzione epatica e urine alcaline con presenza di cristalli di ammonio.
Molto importante per la diagnosi risulta la determinazione del valore degli acidi biliari ematici pre e post prandiali.
Viene poi eseguita una angiotac, tac con mezzo di contrasto, che riesca a evidenziare il flusso sanguigno attraverso lo shunt.
La soluzione del problema è l’intervento chirurgico, preceduto da una dieta adatta che prevede una restrizione proteica, e la somministrazione di medicinali come il lattulosio, per ridurre l’assorbimento di sostanze tossiche, e fermenti lattici.