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Trentadue splendidi gioielli

Curarsi i denti: strumenti, tecniche e prodotti

Sanihelp.it – Sentiamo spesso parlare di corretta igiene orale. Ma sappiamo cosa vuol dire veramente? Sappiamo che lavarsi i denti è importante per prevenire l’insorgenza della carie, ma anche di gengivite e parodontite, due manifestazioni di cui soffrono ben il 90% degli italiani e che a lungo andare possono condurre alla perdita del dente.


Sappiamo anche che un’opportuna igiene orale prevede l’utilizzo domiciliare di spazzolino, dentifricio e filo interdentale, da ripetere almeno due volte al giorno. Ma in cosa consiste questa pulizia e come si esegue?

«L’igiene orale è intesa come azione mirata a disgregare la struttura della placca batterica in modo da renderla inefficace – afferma il professor Mario Giannoni, dell’Università degli Studi dell’Aquila, Presidente della Commissione Nazionale dei CLID – Corsi di Laurea in Igiene Dentale – Consiste nello spazzolare almeno due volte al giorno i denti per circa due minuti, utilizzando uno spazzolino e un dentifricio al fluoro. Completano la pulizia il filo interdentale e il collutorio».

Come si sceglie lo spazzolino? «La scelta dello spazzolino è in gran parte una questione di preferenza personale, di accessibilità dei prezzi, di disponibilità e di raccomandazioni professionali – spiega la professoressa Ignazia Casula, Ricercatore all’Università degli Studi di Brescia – L’importante è spazzolare in modo corretto, non tralasciando nessuna zona o dente.

Le superfici dentarie detergibili con lo spazzolino sono: zona esterna o vestibolare, interna o linguale e palatina, masticante o occlusale. Se si sceglie lo spazzolino manuale, si inizia sempre dal dente più posteriore dell’arcata dentaria superiore o inferiore sia sul versante interno che su quello esterno e procedere trattando 2/3 denti alla volta.
Nella zona interna degli incisivi, superiori e inferiori, posizionare lo spazzolino verticalmente per migliorare il raggio d’azione mantenendo la stessa tecnica di spazzolamento. Infine pulire le superfici della masticazione con movimenti orizzontali brevi ed energici di va e vieni».

La tecnica di spazzolamento più diffusa è quella a rullo, che vede posizionate le setole dello spazzolino a livello del margine gengivale; dopo aver esercitato una lieve pressione contro la gengiva farle girare con la rotazione del polso in direzione del dente (dalla gengiva verso il dente); il movimento deve essere ripetuto più volte prima di passare all’altra area.

Dall’analisi di numerosi studi si è evidenziato come gli spazzolini elettrici siano significativamente più efficaci dello spazzolino manuale tradizionale nella rimozione della placca, nella risoluzione della gengivite e nel miglioramento delle malattie gengivali.

Lo spazzolino elettrico inoltre richiede un’abilità manuale minore rispetto a quello manuale. La testina rotonda deve essere appoggiata al singolo dente, senza esercitare eccessiva pressione, e includere anche il margine gengivale.
Importante anche lo spazzolamento della lingua: questo organo muscolare infatti ospita molte specie batteriche produttrici di composti detti VSC (volatile sulphure compounds), responsabili del cattivo odore orale.

Il filo interdentale è il mezzo ideale per pulire le superfici interdentali che lo spazzolino non riesce a raggiungere. Deve essere utilizzato in ogni spazio fra dente e dente prima dello spazzolamento serale, una volta al giorno.

Infine il collutorio, che grazie alla capacità di raggiungere i recessi del cavo orale, riesce ad abbinare all’azione meccanica di spazzolino e filo anche l’azione chimica dello sciacquo.
In particolari situazioni viene prescritto dall’Odontoiatra l’uso del collutorio medicato, che grazie al principio farmacologico in esso contenuto è in grado di migliorare lo stato dei tessuti e prevenire ulteriori complicanze; l’uso del collutorio medicato è comunque mirato a un determinato obiettivo terapeutico e adoperato per periodi limitati.

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