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Quando l’acne compare tardi

Stop alle imperfezioni

Sanihelp.it – Non importa se l’adolescenza sia stata tormentata o meno dai brufoli e punti neri. Sempre più spesso capita che sia l’età matura a vedere un’improvvisa fioritura sul viso. E’ quella che i dermatologi chiamano »acne tardiva», un inestetismo che interessa un numero crescente di donne dai 30 anni in su. In otto casi su dieci si tratta di una recrudescenza di un problema sorto in giovane età, ma nei restanti due casi cercando nel passato non si trovano tracce di acne. In ogni caso l’intervento puntuale e mirato è fondamentale: solo se trattate in maniera corretta le manifestazioni dell’acne regrediscono, si evita la formazione di cicatrici e il viso ritrova purezza e luminosità.


Le cause del problema

Ogni centimetro quadrato di pelle del viso contiene circa 900 ghiandole sebacee che producono sebo, una sostanza grassa che aiuta la cute a difendersi contro batteri, parassiti e funghi. In alcuni soggetti predisposti non solo il sebo viene prodotto in quantità superiore alla media ma contiene acidi grassi particolarmente irritanti e sostanze in grado di scatenare l’infiammazione e di provocare la comparsa comedoni e brufoli. Questo succede soprattutto quando nel corpo avvengono modificazioni ormonali importanti come nel caso della pubertà ma anche più in là con gli anni su sollecitazione di diversi fattori.

Lo stress

E’ uno dei principali accusati quando si parla di acne tardiva. E’ stato dimostrato infatti che esiste un rapporto diretto tra lo stress e la comparsa o l’aggravarsi delle manifestazioni acneiche. Una situazione prolungata di ansia e di tensione stimola infatti la secrezione di una serie di sostanze ad attività ormonale, tra le quali i neuro mediatori e gli androgeni coinvolti in maniera diretta nella genesi dell’acne. Inoltre chi soffre di acne anche da adulto comincia a diventare più ansioso perché guardandosi allo specchio non si piace: si innesca così un circolo vizioso che peggiora l’inestetismo.

I farmaci

Nei soggetti predisposti l’assunzione di alcuni farmaci può facilitare la comparsa di eruzioni. Tra le sostanze incriminate:  il cortisone ad alte dosi, la vitamina B12 e alcuni farmaci antidrepressivi come il carbonato di litio.

Il fumo

Secondo un recente studio condotto dall’istituto dermatologico San Gallicano di Roma in collaborazione con il Dessau Medical Center in Germania esiste un rapporto diretto tra l’insorgenza dell’acne tardiva e il fumo. Il 71,4% delle donne che accusano brufoli e punti neri è dipendente dalla sigaretta.

La genetica ha un ruolo basilare

Una buona metà dei casi di acne ha comunque origine genetica: vuol dire che chi ha genitori che ne hanno sofferto ha maggiori probabilità di vedersi comparire brufoli e punti neri rispetto a chi vanta padre e madre dalla pelle perfetta. La predisposizione genetica determina un aumento nella produzione di ormoni androgeni e una maggior sensibilità dei recettori del follicolo pilo sebaceo all’azione degli androgeni.

L’alimentazione non conta eccessivamente

Non è ancora stato del tutto chiarito quale gioco ruoli la dieta nello sviluppo dell’acne. I maggiori sospettati sono alcuni zuccheri contenuti ad esempio nel latte. La buona notizia è invece che esistono dati certi circa il fatto che cioccolato e grassi, spesso ma a torto incriminati, possano favorire la comparsa dei brufoli.

Innanzitutto serve il medico

L’acne è una malattia e come tale va trattata: non è possibile curarla da soli e neppure seguendo i consigli di amici. Ci vuole sempre il consulto del dermatologo per verificare lo stato del problema e suggerire la terapia più adeguata. Non solo. L’acne è un problema recidivante: le cure vanno quindi proseguite come mantenimento anche quando le manifestazioni regrediscono.

Quando occorrono i farmaci

Se pelle grassa e qualche sporadico brufoletto si possono tenere sotto controllo con i cosmetici giusti, quando si parla di acne l’uso dei farmaci è d’obbligo. La scelta del prodotto da utilizzare viene fatta dal medico sulla base di un’analisi attenta della situazione. Possono servire pomate e gel a base di retinoidi e principi attivi antisettici come il benzoilperossido capaci di agire contro il Propionibacterium acnes, il microorganismo implicato nello sviluppo dell’acne volgare. Accanto alle formulazioni da applicare localmente sono utili i detergenti, sempre a base di sostanze antisettiche, che aiutano a purificare la pelle ma senza aggredirla e impoverirla in maniera eccessiva.

Nelle situazioni più difficili servono antibiotici per via orale come le tetracicline a basso dosaggio che riducono lo stato di infiammazione e sconfiggono i batteri. Sono rari invece i casi in cui è necessario prescrivere alle pazienti una terapia ormonale. Allo stadio più avanzato per far regredire i noduli viene utilizzata la isotretinoina per via orale, sostanza derivata dalla vitamina A, che va presa però sotto stretto controllo del medico e mai in gravidanza.

In ogni caso occorre tener conto del fatto che è necessario seguire con costanza e pazienza le cure prescritte: ci vuole tempo, a volte anche parecchi mesi, per vedere i primi risultati. La costanza e la pazienza sono quindi le miglior alleate nella lotta contro i brufoli e i punti neri.

Le buone regole

Mai schiacciare i brufoli: diventano solo più evidenti e si peggiora l’acne. In presenza di pus si può »bucare» la parte superiore del brufolo con un ago sterile e togliere il contenuto con un bastoncino di cotone.

Sì invece a togliere i punti neri: così si libera il follicolo sebaceo e si riduce l’infiammazione. L’operazione va eseguita però con le dovute attenzioni facendo prima un impacco tiepido per ammorbidire la pelle, schiacciando la parte con un fazzoletto morbido e procedendo infine a un’accurata disinfezione.

Niente frange per cercare di coprire i brufoli sulla fronte: è stato verificato che peggiorano l’acne in questa parte.

Al sole si può stare ma con giudizio usando creme protettive non grasse. In alcuni casi dopo l’estate il problema migliora, in altri peggiora. L’esposizione comunque diminuisce l’untuosità della pelle e regala un colore che miminizza i segni e migliora quindi l’umore.

Il trucco è possibile purchè la scelta dei prodotti sia attenta: devono essere formulazioni oil-free e non comedogeniche, meglio se consigliati dal dermatologo. Lo strucco va eseguito con un detergente delicato a risciacquo al quale fare poi seguire eventualmente il prodotto specifico di pulizia prescritto dal dermatologo.
Servono creme idratanti leggeri e senza corpi grassi per contrastare la secchezza provocata dall’uso dei farmaci anti-acne.

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