Sanihelp.it – Da poco conclusosi a Firenze, il decimo congresso nazionale dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica ha posto l’accento il ruolo terapeutico della chirurgia estetica, come parte integrante di un percorso clinico, utile a ristabilire l’equilibrio psico-fisico del paziente.
Nell’ambito del Congresso si è tenuta in particolare una tavola rotonda dal titolo ‘Chirurgia plastica, medicina estetica ed oncologia: stato dell’arte e progetti futuri’ per tentare di rispondere alla forte richiesta da parte delle pazienti oncologiche di riconquistare la propria immagine corporea e quindi la propria armonia. All’incontro, moderato dal dottor Alessandro Casadei, hanno partecipato Mirco Casteller, Psicologo e Psicoterapeuta, Emanuele Bartoletti, Presidente Società Italiana di Medicina Estetica, Paola Varese, Oncologa e Direttrice della Federazione Nazionale Volontariato in Oncologia, Manuela Tonon, Presidente Associazione Amiche per la Pelle, Nicola Balestrieri, Chirurgo Senologo, Bruno Bovani, Presidente Gruppo Italiano sullo studio delle Tecnologie, e Claudio Bernardi, Presidente AICPE.
A novembre del 2022 AICPE ha siglato infatti un accordo con Amiche per la Pelle APS, Ente del Terzo Settore per la prevenzione del tumore al seno e per l’umanizzazione delle cure, che prevede l’impegno dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica a essere in prima linea nel percorso di cura delle pazienti oncologiche italiane, offrendo in tutte le regioni la propria esperienza in chirurgia estetica e ricostruttiva per il percorso di cura delle pazienti colpite da tumore della mammella.
Secondo i dati del Registro Tumori, in Italia ogni anno viene diagnosticato un carcinoma mammario a circa 55.000 donne, con un’aspettativa di superamento o cronicizzazione della patologia giunta ormai al 90% dei casi e una età media di insorgenza del tumore sempre più bassa. Ridare a queste pazienti la possibilità di tornare a una soddisfacente qualità della vita, permettendo loro di vivere nuovamente in armonia con sé e con gli altri, assume oggi quindi un’importanza sempre maggiore. La componente estetica incide moltissimo nel recupero di armonia dopo un percorso terapeutico oncologico, perché permette alla donna di ritrovare la self-confidence perduta con la malattia e di guardare oltre, con una nuova fiducia nel futuro.
La tavola rotonda di Firenze giunge come ulteriore step di un grande progetto nazionale che vede chirurghi plastici e specialisti di diverse branche della medicina collaborare insieme per rendere il percorso di cura della paziente oncologica più completo possibile. In ogni regione italiana esistono centri dedicati alla cura del tumore al seno (Breast Unit), in cui la paziente viene seguita da più specialisti nel suo percorso di cura: il miglioramento della comunicazione tra Chirurgo Plastico, Medico Estetico, Oncologo, Radioterapista, Chirurgo Generale e Medico di medicina generale è proprio uno degli obiettivi su cui si è riflettuto nel corso della tavola rotonda AICPE.
In particolare, è emersa una difficoltà ad applicare protocolli condivisi in tutte le unità operative, dovuta alla scarsità di pubblicazioni scientifiche sull’argomento, con evidenze non pienamente univoche e casistiche relativamente povere. La chirurgia ricostruttiva, in sinergia con la medicina estetica, possono contribuire a prevenire e curare i danni provocati da chemioterapia e radioterapia, migliorando la qualità di vita della paziente e riducendo le possibili interruzioni dei trattamenti antineoplastici, spesso legate agli effetti delle terapie sulla pelle. Ma non ci sono ad oggi protocolli condivisi.
Tra le principali proposte scaturite dalle società scientifiche presenti e dalle associazioni di pazienti oncologiche, in una visione di gestione integrata, quella di raccogliere dati reali in diverse unità ospedaliere, con la prospettiva di pubblicare studi clinici che forniscano ai diversi specialisti coinvolti nel percorso oncologico elementi di studio, promuovendo un maggior confronto basato sulle evidenze. Inoltre è necessario progettare corsi di formazione specifici, con la prospettiva di coinvolgere il medico o chirurgo estetico nelle unità di cura della paziente oncologica. Si lavorerà poi a protocolli di cura, di efficacia e di sicurezza scaturiti dalle esigenze reali delle pazienti, che potrebbero essere inseriti nel più ampio progetto di una nuova forma di Welfare che ponga la paziente e il suo bisogno di benessere al centro di tutto, considerando la persona oltre la malattia.
Il progetto vedrà collaborare le maggiori società Italiane di Chirurghi Plastici e Medici Estetici, come conferma il Dr. Emanuele Bartoletti, Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica. AICPE e SIME infatti collaboreranno alla raccolta di dati, per studiare protocolli di cura della paziente oncologica che comprendano a pieno titolo la chirurgia e la medicina estetica come strumenti per ritrovare l’equilibrio psicologico.
«Chirurghi plastici e medici estetici» sottolinea il dottor. Bernardi, Presidente AICPE «sono figure professionali che fanno parte del percorso di cure della paziente oncologica, perché contribuiscono al recupero non solo funzionale, ma soprattutto psicologico delle donne impegnate a ritrovare la propria salute e a riconquistare una qualità di vita soddisfacente. Il nostro obiettivo è studiare protocolli di cura standardizzati per permettere ai colleghi di trattare le pazienti oncologiche nel modo corretto e alle pazienti di vivere un’esperienza di cura più serena possibile».