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Filler viso, tre trattamenti in uno per volumizzare

Medicina estetica

Sanihelp.it -In medicina estetica l’innovazione è continua per rispondere alla crescente richiesta, da parte di uomini e donne, di trattamenti rapidi e poco invasivi che preservano freschezza, dinamicità ed espressività del volto.


Al XXV congresso di Agorà – Società Italiana di Medicina ad Indirizzo Estetico, appuntamento di punta per gli specialisti del settore, tenutosi di recente a Milano, sono state presentate le ultime novità per la beautification del volto, naturale e senza bisturi, grazie ai filler dermici a base di acido ialuronico di nuova generazione.

In particolare i filler Teoxane sono protagonisti di un rivoluzione, grazie alla nuova tecnica sviluppata da Paola Molinari, medico specialista in chirurgia estetica a Modena, e testata dagli expert del settore a livello mondiale, chiamata MLT 3.1: «L’iniezione avviene tramite un unico punto di accesso – spiega proprio Molinari – rendendo il trattamento ancora più gentile sui tessuti, con minimo rischio di complicanze e massima soddisfazione per i pazienti».

La tecnica MLT 3.1 per il terzo medio e inferiore del volto

Guance, regione zigomatica, rughe nasogeniene e zona periorale sono fra le aree del volto in cui si manifestano prima i segni dell’invecchiamento. È anche una delle aree più difficili da trattare, perché sono tantissime le variabili da prendere in considerazione: non solo rughe, asimmetrie, lassità e secchezza che colpiscono la superficie cutanea, ma anche i processi che influiscono sui volumi e che riguardano gli strati più profondi del viso: il compartimento adiposo dinamico superficiale, il muscolo, il compartimento adiposo statico profondo e l’osso.

«Per ottenere risultati soddisfacenti in medicina estetica occorre combinare tre fattori: anatomia, tecnica, protocollo – sottolinea la dottoressa –. Altro fattore determinante è l’attenta scelta dei prodotti da iniettare, perché ogni area da trattare va abbinata all’utilizzo del filler corretto. Ma l’eccellenza non può prescindere da un’attenzione completa per il paziente, che include anche l’aspetto del comfort e la minimizzazione di qualsiasi effetto indesiderato. È da questa filosofia che è nato il protocollo MLT 3.1. La tecnica da me sviluppata dona volume al viso e ridensifica la pelle, agendo con la tecnica multilayer, ampiamente nota e sperimentata. E lo fa in un’unica sessione di trattamento, con un unico o pochissimi punti di accesso per iniettare, mediante cannula, i diversi filler».

Gli step della tecnica MLT 3.1

Nel protocollo sviluppato dalla dottoressa Molinari si parte agendo sul livello dei comparti adiposi profondi, per ridare al volto un supporto strutturale. «Procedo con un’iniezione profonda nell’area zigomatico-malare con tecnica a bolo, dove il prodotto d’elezione è Teosyal® PureSense Ultra Deep, indicato per dare volume e proiezione a zigomo, linea mandibolare e mento» commenta l’esperta.

Si passa poi al livello intermedio (compartimento adiposo dinamico superficiale), dove l’effetto ricercato è sempre liftante, ma deve essere adatto anche preservare la naturale dinamicità dei tessuti. «In questa area – prosegue Molinari – il gold standard per l’utilizzo della cannula è la tecnica a ventaglio e il prodotto indicato è Teosyal RHA® 4, specifico per dare volume a guance e contorni del viso, che sono aree dinamiche ed estese».

L’ultimo tocco effetto wow spetta alla ridensificazione cutanea che migliora la skin quality ristrutturando i tessuti, correggendo e prevenendo la comparsa delle rughe e lo stress ossidativo. «Sempre utilizzando la tecnica a ventaglio e il medesimo punto di accesso quando possibile – spiega sempre Molinari – viene iniettato Teosyal® PureSense Redensity 1, vero e proprio beauty booster che dona idratazione, luminosità e compattezza. L’effetto è pressoché immediato e di lunga durata che determina la soddisfazione del 100% dei pazienti».

Piani personalizzati e skincare quotidiana

La dottoressa Molinari sottolinea che il protocollo MLT 3.1 va sempre proposto all’interno di una strategia personalizzata per ogni paziente: età, caratteristiche anatomiche, stile di vita e fattori ambientali sono tutti aspetti da prendere in considerazione. «Un piano di trattamento ideale – precisa la dottoressa – può svilupparsi sulle sei settimane. Si comincia con una seduta dedicata al livello profondo e intermedio e successivamente, in genere, servono una o due sedute di ridensificazione, a intervalli di tre settimane. Ciò che fa la differenza poi è un’appropriata prescrizione di dermocosmetici da utilizzare a casa, fondamentali non solo per proteggere la pelle in un momento delicato (e aiutando a minimizzare la probabilità di effetti indesiderati), ma soprattutto per prolungare gli effetti del trattamento filler nel tempo».

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FonteTeoxane

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