Sanihelp.it – Sono tanti i principi attivi che la cosmetica utilizza per la cura della pelle ma pochi sono efficaci quanto la vitamina C. Il merito va alle sue straordinarie proprietà di cui si può godere grazie a formulazioni che la scelgono associandola spesso ad altre sostanze in grado di potenziarsi a vicenda» spiega la cosmetologa Marilisa Franchini. autrice del libro »Skincare, verità e falsi miti», Red Edizioni, €18. Ecco allora spiegate dalla cosmetologa tutte le azioni della vitamina C.
Dà elasticità e tono
Stimola la produzione di nuovo collagene, fibra che insieme all’elastina crea l’impalcatura di sostegno della cute. In prospettiva antietà, quindi, è preziosa sia per prevenire che per attenuare rughe e cedimenti.
Previene e combatte l’invecchiamento
Con la sua decisa azione antiossidante, argina i radicali liberi, molecole che producono danni all’elastina, alle membrane cellulari fino al nucleo delle cellule e che per questo determinano una precoce comparsa dei segni dell’età.
Contrasta i processi infiammatori
L’infiammazione cronica porta a un precoce invecchiamento della cute. La vitamina C contrasta l’infiammazione legata all’esposizione solare, responsabile di rughe e perdita di tono. Grazie al suo effetto antiossidante, poi, previene l’ossidazione dello squalene, componente del sebo, una delle cause di infiammazione che portano al formarsi delle imperfezioni.
Protegge dal danno solare
Due terzi della vitamina C presente nell’organismo viene »bruciata» durante l’esposizione al sole. Può essere utile quindi colmarne la carenza attraverso l’uso di un cosmetico: la vitamina C infatti è un potente fotoprotettivo che, pur non agendo come un filtro, contrasta l’azione dannosa dei raggi UV.
Illumina e schiarisce
E’ in grado di inibire la produzione dei processi di melanogenesi e tirosinasi e si rivela quindi preziosa, soprattutto in concentrazioni piuttosto elevate, per rendere meno evidenti le macchie scure, più uniforme e luminoso l’incarnato.
Gli usi in cosmetica
La vitamina C si impiega per una gamma completa di formulazioni che vanno dalle creme, anche per la zona occhi, ai sieri, dalle maschere fino ai booster. Uno dei problemi maggiori dell’impiego in cosmetica della vitamina C è la sua scarsa stabilità: l’acido ascorbico, infatti, la forma di vitamina C per eccellenza, si ossida facilmente perdendo così la sua funzione. Per di più necessita di essere inserito in una formula a pH molto basso per poter essere attivo, il che può risultare irritante per alcune pelli, soprattutto quelle più sensibili.
Esistono comunque strategie cosmetiche per rendere stabile l’acido ascorbico che può comunque restare un ingrediente poco gradito a una cute delicata. Molti cosmetici utilizzano derivati della vitamina C: si tratta di sostanze tendenzialmente meno efficaci dell’acido ascorbico ma più stabili e una vitamina C instabile rischia di essere del tutto inutile sulla pelle. Anche tra i derivati, comunque, ce ne sono alcuni più validi di altri. E’ il caso dell’ascorbyl tetraisopalmitate: a contatto con la cute si converte in acido ascorbico offrendone così tutti i benefici e per di più funziona con un pH abbastanza alto, quello che deve avere una crema per essere ben tollerata dalla pelle
Quando fa bene alla pelle?
Sempre, mattina e sera e in ogni stagione dell’anno. «E’ un errore pensare che la vitamina C sia fotosensibilizzante, ciò che macchi la pelle sotto il sole, quando invece è solo fotosensibile cioè si degrada per azione di luce e calore. Al contrario per la sua azione antiossidante, protettiva e antiinfiammatoria è un supporto prezioso per la pelle in estate, da cercare sia in formule di uso quotidiano, sia in prodotti con filtri e doposole» commenta la cosmetologa.