Sanihelp.it – Il Natale non è solo riunioni di famiglia, gioa e felicità.
Come ricorda il portale guida psicologi ci sono diversi fattori che fanno sì che il periodo natalizio porti con sé sentimenti di ansia e malinconia.
In questi giorni in cui tutta la famiglia si riunisce, l'assenza di una persona cara diventa molto presente.
La scomparsa di questa persona può essere dovuta a morte, divorzio o separazione.
In caso di lutto, il Natale è un momento molto complicato.
Può anche capitare che manchi una persona cara che non ha potuto partecipare all'incontro a causa della distanza.
Sembra poi che in questo periodo si mettano in luce tutti i dissapori latenti tra alcuni componenti della famiglia.
A volte c'è un allontanamento o un conflitto tra uno o più membri della famiglia che mette sotto pressione sia le persone direttamente coinvolte che tutti coloro che sono vicini.
Questo è un altro fattore che può causare ansia e tristezza.
A volte si ha nostalgia della felicità e dell'innocenza dell'infanzia, rispetto ai doveri e agli obblighi dell'età adulta, o si ha la percezione che i bambini siano cresciuti e che il tempo non tornerà mai più.
La pressione economica è un altro fattore che influisce in modo importante sul nostro umore, le enormi spese sostenute per pranzi, cene e regali possono generare stress e renderci ancora più consapevoli dei problemi finanziari.
In molti casi, si sente la pressione di non avere abbastanza soldi per "essere all'altezza" dell'occasione.
Altro elemento che pesa sull’umore, è l’inevitabile analisi di quanto accaduto durante l'anno che sta finendo, che può farci ricordare tutto ciò che non è andato bene e portarci a una valutazione erronea dell'anno trascorso o a disperarci per il futuro: non dimentichiamo che è un tempo di bilanci, e non sempre questo è buono.
Se l’umore non è dei migliori, per cercare di stare bene oltre a guardarsi dentro e confrontarsi con se stessi è fondamentale anche puntare su una corretta idratazione.
«Una buona idratazione, oltre ad essere fondamento del benessere del nostro organismo in generale, rappresenta un importante indice di un corretto equilibrio dell’umore – spiega il professor Umberto Solimene dell’Università degli Studi di Milano ed esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino – L’acqua facilita il trasporto di triptofano, l’aminoacido che viene convertito nel cervello in serotonina aumentando quindi il livello di questa sostanza nel nostro corpo e limitando di conseguenza anche il cattivo umore. Inoltre, come sostenuto da F. Batmanghelidj nel libro Your Body’s Many Cries for Water, l’acqua può influenzare il livello di scambi elettrolitici nelle varie aree del cervello, compresa quella che influenza l’umore».
Secondo il professor Solimene, le acque che contribuiscono ad un miglioramento dello stato psico-emotivo sono quelle che contengono un maggior quantitativo di magnesio.
Secondo uno studio volto a valutare l’effetto dell’assunzione giornaliera di acqua sullo stato d’animo, pubblicato nel 2015 sulla rivista internazionale Appetite, che ha visto coinvolte 120 donne in buone condizioni di salute, dopo un periodo di indagine di 5 giorni, è risultato che coloro le quali bevevano più acqua mostravano un atteggiamento e un umore più positivi rispetto alle partecipanti allo studio che ne assumevano di meno.
Una corretta idratazione, quindi, può aiutare a migliorare il proprio approccio verso le piccole sfide che si presentano ogni giorno.